L’avvento di internet ha rivoluzionato la comunicazione tra stato e cittadini con indubbi vantaggi da ambo le parti: da un lato lo stato che può ridurre i propri costi di gestione, dall’altra i cittadini che finalmente hanno la possibilità di interrogare gli enti pubblici comodamente da casa senza più dover attendere per ore dinanzi agli sportelli.
Una rivoluzione che si sta affermando a livello mondiale, investendo tutti i paesi del mondo con modalità e tempi diversi, come emerge dalla ricerca Accenture che ha preso in esame ben 22 stati sparsi nel mondo. Di questi ben 20 stati hanno avviato un processo di trasferimento on line dei propri servizi, con un andamento a macchia di leopardo. A correre più degli altri sono Canada, Stati Uniti e Danimarca. Buono anche il livello raggiunto da Francia, Svezia e Giappone. Mentre l’Italia, diciottesimo nella classifica stilata da Accenture, punta sul digitale terrestre e sulla comunicazione mediante Tv (T-government) per migliorare l’erogazione dei servizi ai cittadini.
Stupisce che il telefono (63% della popolazione dei 22 stati esaminati) batta internet nella comunicazione tra i cittadini e lo stato, anche nei paesi come Norvegia, Svezia e Olanda, in cui vi è storicamente una maggiore familiarità con la rete.