Partita già da qualche tempo la campagna elettorale per le elezioni politiche 2006, sono in tanti a scommettere che la campagna elettorale, questa volta, si giocherà non più e non soltanto sul campo dei tradizionali media (televisione, radio e stampa) e delle tradizionali forme di promozione (comizi in piazza, tribune elettorali, affissioni).

La staffetta elettorale si correrà anche e soprattutto in rete.E’ probabile, anzi, che le sorprese e le trovate più stravaganti ed originali vengano dalla comunicazione online.

A spingere in questa direzione vi è un eclatante precedente negli USA: Howard Dean, aspirante candidato alla Casa Bianca, nel giro di qualche settimana, grazie ad un’intensa attività di comunicazione sul web, da essere poco conosciuto è diventato il favorito per la nomination democratica. A sognare un analogo successo sono anche alcuni politici italiani: molti siti dei partiti si sono già arricchiti, in questi ultimi mesi, di nuove sezioni e funzionalità per stimolare l’interazione con gli elettori, mentre i blog personali dei politici si stanno moltiplicando. Facile immaginare che tra qualche settimana si registrerà un vero e proprio boom della ¨politica dot-com¨.

E’ bene ricordare, però, che non sarà la sola presenza in rete a regalare notorietà e vittoria ai candidati. Vincente si rivelerà la campagna di comunicazione che saprà adeguarsi e valorizzare le peculiarità di Internet, di questo nuovo e dirompente media, popolato da un target attento e critico, spesso attivamente impegnato nella produzione di contenuti originali e nel controllo delle informazioni diffuse dalle fonti istituzionali. Sembra comunque certo che lo spostamento di budget pubblicitari verso questo media sarà rilevante.

Gli investimenti sul web, tra l’altro più economici, consentiranno di andare ben oltre il rapporto tradizionale tra politica e Tv. Mentre la tv è un mezzo che permette di trasmettere messaggi veloci, impressionistici, necessariamente orientati più all'immagine che alla sostanza, la rete lascia ampi margini al confronto e di discussione. Il suo ruolo può diventare importante in campagna elettorale e nella delicata fase di raccolta e condivisione di idee ed informazioni necessarie a migliorare la partecipazione e a creare consenso intorno alle decisioni che le amministrazioni e i governi devono operare.

Sarà opportuno capire come utilizzare la rete per la propaganda. Avventurarsi in vaghe ed improvvisate forme di promozione può costituire un rischio enorme. Perché su internet il rischio è che contenuti propagandistici possano essere percepiti poco credibili e trasformarsi in un vero e proprio boomerang. Vanno dunque pensati in funzione di questo rischio: meglio se sono ironici, innovativi, informativi.