Per il futuro gli addetti ai lavori prevedono una crescita del numero di players e-commerce. L’incremento dovrebbe essere graduale ma continuo: una recente ricerca condotta su 15 primari retailer operanti nel nostro Paese scelti tra i più scettici verso l’eCommerce ha messo in luce che ben 11 su 15 riconoscono il valore per la propria impresa del canale online e hanno in cantiere iniziative incipienti o previste a breve nel prossimo anno.

La svolta è quindi innanzitutto culturale e lascia ben sperare per il futuro. Oltre alle potenzialità dirette dell’online, molti operatori guardano con interesse alla multicanalità ed alle possibilità di ottenere da questi strumenti informazioni preziose sulle abitudini di consumo dei clienti (un po’ come accade con le tradizionali carte fedeltà) o di comunicazione di particolari iniziative e promozioni (es. i volantini online presenti sul sito Auchan, Mediaworld, ecc.). Si iniziano anche a segnalare alcuni casi di operatori che usano il web per attirare clienti presso i propri punti vendita (es: il servizio “Scegli e Ritira” che consente al cliente di comprare sul web a prezzo speciale e ritirare presso il punto vendita).

Interessanti anche gli esperimenti di operatori che vendono online ed offrono dei punti fisici di ritiro per abbattere i costi di spedizione (es. Bata evade gli ordini utilizzando i punti vendita più vicini al cliente che ha disponibile a scorta il prodotto richiesto).

Per il futuro si ipotizza anche un ruolo crescente dei ricavi da raccolta pubblicitaria, oggi ancora marginale in termini di peso sul transato. Il traffico di un sito web è un asset importante e chi riesce a generare più traffico potrebbe utilizzare questo vantaggio competitivo, visto che la marginalità della vendita pubblicitaria è spesso molto più alta della marginalità legata all’attività primaria. In questo senso l’info-commerce, oltre a supportare gli utenti nella scelte di acquisto, potrebbe consentire di generare traffico e ricavi da advertising.

Molto interessante in prospettiva futura è anche l’implementazione di applicativi di mobile commerce (m-si-te). Sono ancora pochi gli operatori che li hanno attivati ed i volumi (sotto il milione di €) generati direttamente dal canale mobile in Italia. Ma il mobile commerce potrebbe consentire un ulteriore approfondimento della relazione con i clienti in fase di pre e post vendita, diventando anche questo uno strumento dalle potenzialità estremamente interessanti.