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Italiani che acquistano sul web: cosa comprano e quanto spendono

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In Italia vi sono circa 8 milioni di utenti che effettuato acquisti online, il 19% circa degli Internet User. Il loro numero è ancora molto contenuto rispetto a quello raggiunto in Francia (19 milioni pari al 54% degli Internet User), UK (28 milioni pari a oltre il 70% di Internet user) e Germania (33 milioni pari a poco più del 60% degli Internet user).

Spesa web shopper: la spesa media di uno shopper online nel corso del 2009 è stato di circa 800 €, ancora distante dalla media europea che è di 940 €, di gran lunga inferiore al valore registrato in UK (1.350,00 €).

Scontrino medio: nonostante nel 2009 si sia registrato un aumento delle vendite online, più rilevante in alcuni comparti, tuttavia si assiste ad un calo dello scontrino medio, che scende da 240 a 215 euro circa, segno della maggiore cautela degli italiani, anche negli acquisti online. Il calo è stato abbastanza significativo nel Turismo, dove lo scontrino medio scende del 12% circa, parzialmente compensato dall’incremento nel numero di ordini (+10%). Nel comparto dei servizi lo scontrino si è ridotto del 10% circa. I settori minori sono complessivamente calati del 4% circa rispetto al 2008. Alcuni settori hanno chiuso in positivo (il Made in Italy, le ricariche telefoniche, il ticketing).

Gli acquisti da players stranieri: nel 2009 il valore dell’acquistato dei consumatori italiani su siti stranieri è stato di circa 1,7 miliardi di euro, pari a quasi il doppio rispetto al venduto da siti italiani all’estero. Significativo è stato l’acquisto su siti stranieri di biglietti aerei, informatica ed elettronica di consumo. Gli acquisti maggiori in valore, infatti, hanno riguardato principalmente i biglietti aerei (Ryanair, EasyJet, ecc.); un quarto circa dell’acquistato ha riguardato prodotti di Editoria, musica ed audiovisivi (es. su Amazon) ed Informatica ed elettronica di consumo (es. eBay.com e Pixmania. com).

La maggior parte degli acquisti effettuati all’estero è stato realizzato su siti in lingua italiana che sono difficilmente distinguibili, per l’utente, dai siti nazionali. Se consideriamo, invece, i soli acquisti effettuati sui siti esteri in lingua straniera da parte dei consumatori italiani il valore si riduce a un decimo, a conferma di una certa difficoltà a vendere e comprare online su scala globale.

L’esperienza di acquisto: il 2009 ha segnato un deciso miglioramento dell’esperienza di acquisto online sui siti italiani. Alcune caratteristiche “evolute” (es. disambiguazione nei motori di ricerca, anteprima del carrello in sovrapposizione alla pagina, processi di pagamento più brevi ed efficienti, la presenza sui social network) sono presenti nei migliori 30-40 siti. I siti di e-commerce stanno puntando su:

  • semplicità e fluidità del percorso di acquisto online – dal landing nel sito alla chiusura dell’ordine
  • implementazione di strumenti e occasioni per la fidelizzazione dei propri clienti.

    Due obiettivi che sono stati perseguiti, attivando strumenti interattivi o di semplificazione del processo di acquisto che diventa sempre più semplice e veloce e non comporta per l’utente preoccupazioni di carattere tecnico o di privacy e sicurezza del canale online. Importanti in questo senso gli investimenti compiuti dagli operatori per attivare iniziative di razionalizzazione del processo di acquisto e riduzione del numero di click necessari per ultimare l’acquisto (es. Mandarina Duck e Trenitalia hanno tagliato il processo di checkout con benefici significativi sul conversion rate).

    Alcuni operatori hanno puntato a migliorare gli strumenti di ricerca del prodotto/servizio interni al sito, per aiutare l’utente ad orientarsi nella ricerca dei prodotti, in base a bisogni ed intenzioni (Monclick ha appena lanciato un strumento per la ricerca multi-parametrica, Volagratis offre una volo per prezzo e data). Altri players, come Genertel, hanno rinnovato quasi radicalmente la loro esperienza online; Mediaworld ha notevolmente migliorato la piattaforma di vendita pur in logica di continuità.

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