Su Internet crescono a ritmo rilevante le pagine pubblicate ogni giorno, fenomeno che ha subito un’impennata grazie al web 2.0 che ha introdotto facili sistemi per la pubblicazione di contenuti da parte degli utenti in rete (es. blog, wiki, ecc.).

Nella babele delle lingue sul web, l’inglese non è più sufficiente a rappresentare tutti. A segnalare l’enorme quantità di lingue che viaggiano in rete bastino due numeri:
– Wikipedia ha raggiunto le 200 lingue
– il 36% dei 7 milioni di blog che girano su Word Press non è in lingua inglese.

L’esigenza di disporre di traduzioni che consentano a tutti di accedere alle tantissime informazioni pubblicate ovunque nel mondo sta quindi crescendo in maniera esponenziale. La traduzione costituisce un elemento fondamentale per garantire a tutti l’accesso ai contenuti in rete.

La possibilità di leggere in italiano un testo originariamente pubblicato in cirillico, arabo o mandarino, tradotto in tempi rapidi, a costi relativamente contenuti, può aiutare, ad esempio, un’azienda ad individuare nuovi mercati o ad accedere ad informazioni non ancora disponibili nel proprio paese.

I sistemi di traduzione automatica sono quindi diventati essenziali per valorizzare il patrimonio di informazioni presenti sul web e per creare una community di internauti effettivamente globale. L’accesso a traduzioni veloci ed economiche è quindi un fattore critico per il web, utile ad abbattere le barriere che sono al suo interno.

Di software automatici in rete se ne possono trovare già diversi: il punto di arrivo di questo processo potrebbe essere rappresentato, ad esempio, dalla lettura di una pagina dell’Economist in italiano o dalla visione di video stranieri tradotti in italiano.

La traduzione di un testo in lingua può essere realizzata in diversi modi: si va dalle traduzioni tradizionali, affidate a persone specializzate in questo ambito a software completamente automatizzati, già ampiamente utilizzati dai principali motori di ricerca come Google Yahoo e Bing.

In passato i sistemi di traduzione si appoggiavano ad un lessico di riferimento e a precise regole sintattiche. Oggi, il processo di traduzione è di tipo statistico: i sistemi sono addestrati con milioni di frasi prese da testi paralleli (testo originale e traduzione umana) che diventano delle memorie di traduzione. Il sistema impara a conoscere le corrispondenze tra parole e segmenti di frasi in ogni coppia di lingua ed assegna una probabilità più alta alle associazioni più ricorrenti in modo da poterle poi riprodurre in fase di traduzione applicando altri algoritmi e parametri statistici. Il database digitale è continuamente aggiornato ed arricchito con sempre nuove risorse linguistiche. Solo per molti idiomi minori continua ad essere fondamentale il ricorso all’intervento umano. Anche nei casi delle lingue più comuni può essere indispensabile il ricorso agli specialisti delle traduzioni.

Di recente sono nate delle collettività di persone che si sono unite nel realizzare delle traduzioni collettive. Si tratta per lo più di studenti o professionisti della lingua che si prestano a compiere queste operazioni a costo zero in pieno spirito social. Tra questi basti ricordare
– Il Wordlwide Lexicon WWL: software open source, utilizzato da migliaia di volontari, che consente di creare, modificare e condividere delle traduzioni tramite internet.
– Yeeyan, la più nota comunità di volontari della traduzione online dalla stampa inglese al mandarino. Dopo aver abbandonato la trattazione di argomenti politici e di attualità che hanno portato ad un transitorio oscuramento del sito, oggi il portale traduce testi di argomenti diversi, dalla tecnologia al business alle scienze.
– Meedan.net, comunità di persone che offrono delle traduzioni dall’inglese all’arabo e viceversa.

Un’altra iniziativa, nata sul web, e certamente degna di menzione. è dotSub, sito che consente agli utenti di inserire sottotitoli in lingua per poterli poi tradurre senza fare riferimento alla lingua originaria del film.

I professionisti della traduzione hanno dovuto adeguare i propri servizi e la propria offerta a questa domanda in continua evoluzione. In molti casi si è assistiti ad una revisione al ribasso dei propri listini o si sono uniti grazie al crowdsourcing. ProZ e SpeakLike sono, ad esempio, due comunità composte da migliaia di traduttori che offrono servizi in poche ore con un costo di 0,05-0,15 cent a parola a seconda della fascia oraria.

Insomma, l’affermazione di Internet ha creato un business interessante per chi sviluppa software e soluzioni informatiche web e ampliato il mercato per i professionisti delle traduzioni. L’imperativo è riuscire a trovare soluzioni in grado di soddisfare un’esigenza che si sta affermando da un capo all’altro del mondo.