Dall’1 gennaio 2007 la Romania, insieme alla Bulgaria, è ufficialmente entrata a far parte dell’Unione Europea.

Le conseguenze di questo evento sono rilevanti sia per i due nuovi stati membri caratterizzati ancora da una democrazia giovane e da un livello economico nettamente inferiore alla media europea che certamente troveranno nuove occasioni di crescita e sviluppo che per gli altri stati membri che sapranno trarre benefici dalla crescita del mercato europeo.

Non a caso il Presidente della Commissione Europea ha salutato l’ingresso con entusiasmo: “l’ultimo allargamento ha dimostrato di essere un grande successo. Questo processo, se condotto correttamente, produce un circolo virtuoso sia per i paesi già membri che per quelli che si apprestano ad entrare. L’allargamento stimola la crescita economica e la coesione sociale, e rafforza il ruolo e l’influenza dell’Unione europea nel mondo”.

L’allargamento ad Est accresce le opportunità di business per i soggetti che commercializzano e investono già in Romania e Bulgaria o che si apprestano a farlo. Ecco i principali nuovi adempimenti doganali e fiscali. Ecco alcune delle principali novità.
– Dogane: dal 1° gennaio 2007 la Romania, insieme alla Bulgaria, è entrata a far parte dell'Unione Europea con la possibilità di trasferire liberamente le merci senza più vincoli di carattere doganale
– Intrastat: con l'ingresso di Romania e Bulgaria nell'UE le operazioni di commercio con questi due paesi non sono più considerate esportazioni e importazioni, bensì cessioni ed acquisiti intracomunitari e pertanto soggette alla disciplina del DL 331/93, modificato dalla L. 427/93.
– Pagamenti e trasporti: l'ingresso di Romania e Bulgaria nell'Unione Europea può aver generato in molti operatori un senso di semplificazione. Negli scambi commerciali con tali Stati non sono più necessarie le formalità doganali e l'emissione delle relative bollette.
– Lavoratori: novità rilevanti riguardano l'assunzione di lavoratori rumeni e bulgari negli stabilimenti italiani e l'invio di lavoratori italiani nei due Stati.
– Marchi e disegni comunitari: l'impatto dell'allargamento in atto sui diritti della proprietà intellettuale è simile a quanto era già successo in occasione dell'ingresso dei 10 nuovi Stati membri del 2004.