E’ stato inaugurato a Lecce dal Ministro per l'Innovazione Luigi Nicolais il "Dhitech", primo dei tre distretti tecnologici della Puglia, specializzato nelle micro/nanotecnologie e nell'ingegneria dell'innovazione digitale ed organizzativa (gli altri due distretti saranno dedicati alla meccatronica e all'agrobiotech).

Il valore dei progetti già finanziati è di 22 milioni di euro e riguardano la micro e nanofabbricazione di dispositivi per l'elettronica, per la fotonica, per la micromeccanica e la biosensoristica; la realizzazione di sorgenti luminose innovative per l'automotive, il solare di nuova generazione e l'illuminazione artificiale; il calcolo ad alte prestazioni, lo sviluppo di nuovi prodotti in ambito aerospaziale.

Ma nel portafoglio del Dhitec ci sono lavori per circa 60 milioni di euro che nel prossimo triennio impegneranno a tempo pieno oltre 200 ricercatori (150 nel settore hardware-nanotech, 60 in quello software-Ict).

Figlio di un accordo di programma siglato meno di due anni fa dai ministeri della Ricerca e dell'Economia e dalla Regione Puglia, il Dhitech è gestito da una società consortile formata da Cnr, Università del Salento e imprese come Avio, St Microelectronics, Engineering Ingegneria Informatica, Fiamm, Leuci, a cui si stanno affiancando altri partner, attirati soprattutto dalla straordinaria facility del Nnl (Nanotechnology National Lab del Cnr/Infm), punta di diamante dell'area, e dalla piattaforma tecnologica della Scuola Superiore Isufi.

Questi i due player del Dhitech. Sul ruolo vincente di questa accoppiata hanno insistito tutti gli ospiti, tra i quali il presidente del Cnr Fabio Pistella, il vicepresidente di Confindustria Pasquale Pistorio e i responsabili delle imprese partner. Nicolais, che conosce bene la Puglia avendone guidato l'Agenzia per la tecnologia e l'innovazione (oggi affidata all'economista Gianfranco Viesti), è convinto che una nuova cultura dell'aggregazione stia rapidamente entrando nella vision di amministratori pubblici, ricercatori e imprenditori.

Che la si chiami distretto, polo d'innovazione, centro di competenza, la sostanza non cambia, avverte il Presidente del Dhitech Aldo Romano: «Abbiamo da tempo capito che non serve promuovere vuote alleanze tra istituzioni. Serve piuttosto coalizzare, ove esistano, gli attori forti del territorio su progetti concreti, i cui risultati vanno periodicamente valutati per individuare le criticità e intervenire di conseguenza».

Se il Sud non è mai decollato, nonostante i tanti strumenti disponibili, è perché è mancata, sostiene Romano, una misura dei risultati. Ancora più duro il Direttore del Nnl Roberto Cingolani, che dichiara: «Non è più tempo per operazioni improduttive, né qui nè altrove. O si cresce, e allora servono sforzi infrastrutturali come quelli che compiono realtà europee come il Max Planck, o si chiude».