Il termine spin-off indica la creazione di una società indipendente ed autonoma, derivante dallo scorporo di una determinata attività aziendale (spin-off industriale) o di attività di ricerca (spin-off di ricerca o accademico). Nello spin-off di ricerca professori, ricercatori universitari o personale di ricerca delle istituzioni pubbliche di ricerca danno vita ad un'iniziativa imprenditoriale, al fine di valorizzare e trasferire sul mercato il know how e le tecnologie sviluppati nell'ambito dell'attività di ricerca.

La creazione di spin-off di ricerca può rappresentare un mezzo particolarmente efficace per la formazione di imprese in grado di competere nei settori a più alto valore aggiunto con riflessi positivi in termini di sviluppo economico e sociale del paese.

I laboratori della ricerca universitaria secondo una recente inchiesta condotta dall'Istituto per la promozione industriale (IPI) si stanno avvicinando alle esigenze della produzione, e sempre più spesso sfidando il mercato e lanciando nuovi prodotti.

L’inchiesta realizzata sotto la guida del professor Riccardo Gallo ha analizzato il fenomeno degli spin-off della ricerca pubblica dal 1993 al 2006. In questo periodo docenti, ricercatori e dottorandi hanno dato vita a 432 imprese per lo sfruttamento industriale delle scoperte realizzate nei laboratori universitari.

La grande maggioranza di queste aziende (257) è nata però negli ultimi 4 anni (2003/2006), mentre nei 4 anni iniziali del periodo (1993/1996) di simili iniziative se ne contarono solo 27.

«Qualche cosa si sta muovendo — afferma Riccardo Gallo – Assistiamo a una crescente valorizzazione industriale dei risultati della ricerca da parte degli Atenei e dei centri specializzati. Questo fenomeno è positivo perché avvicina in modo operativo il mondo della ricerca e quello delle imprese».

Una conferma dei dati raccolti viene anche dal numero dei progetti presentati dagli Atenei per partecipare al programma di promozione per l'avvio di imprese operanti in settori ad alta tecnologia varato dal ministero per lo Sviluppo economico (legge 388/00).

Al bando 2001 i progetti presentati furono 22, mentre il numero è salito a 109 per il bando 2005. Due terzi delle 432 imprese spin-off censite sono concentrate al Nord e le prime università italiane per numero di innovazioni diventate prodotti industriali sono nell'ordine il Politecnico di Torino (11,4%), l'Istituto nazionale per la Fisica di Genova (10,6%), l'Università di Bologna (9,7%) e l'Università di Padova (5,3%).

I principali settori di applicazione delle scoperte effettuate sono l'informatica, l'energia, l'elettronica e le biotecnologie.

Non mancano tuttavia i problemi. Primo fra tutti è la mancanza di capitali disponibili per l'avvio di queste nuove iniziative e il lancio dei prodotti sul mercato; il secondo, in parte conseguenza del primo, è che le imprese create stentano a uscire dalla piccola e piccolissima dimensione e quindi assumono difficilmente un profilo realmente internazionale.

I dati dell'inchiesta realizzata dall'IPI sono stati presentati al Research to Business, il Salone dell'innovazione e della ricerca industriale che si è svolto a Bologna, nato dalla collaborazione tra Bologna-Fiere, Regione Emilia Romagna, Aster, Ice e ministero per il Commercio internazionale con l’obiettivo di creare un filo diretto tra mondo produttivo e mondo della ricerca per condividere storie di successo, esempi in cui lo studio nei laboratori universitari è diventato un prodotto affermato sul mercato.