Una fetta importantissima delle attività di e-mail marketing realizzate in Italia è rivolta ad un target di privati. Ma oltre al mercato business to consumer che ha già raggiunto un buon livello di penetrazione oggi l’e-mail marketing viene sempre più utilizzata anche nel settore business to business. A sperimentare i benefici di questo moderno strumento di comunicazione sono state, come spesso accade, prima le grandi aziende. Oggi il panorama sta cambiando e le Piccole e Medie Imprese sembrano sempre più interessate ad investire on line e, in particolar modo, nel direct marketing.

Perché un’azione di direct marketing registri un buon successo è necessario che si ponga la dovutra attenzione ad alcuni fattori cruciali:
1. Profilazione degli utenti
2. Indirizzi corretti:
di solito la società di Fubini lavora con le liste portate dai clienti, ma qualcuno utilizza liste acquisite. La differenza è evidente. Con le liste proprie maggiore è la probabilità di arrivare al target corretto.
3. Progettazione dei contenuti
4. Creatività

L’email marketing piace molto anche perché comporta pochi investimenti e mantiene valore nel tempo. Se infatti una campagna pubblicitaria sul web cessa la sua efficacia nel momento in cui questa termina e il banner o il link sul motore di ricerca non appaiono più, quando si riceve una mail che ha contenuti ritenuti interessanti da chi la riceve è probabile che il rapporto tra il consumatore e l’azienda prosegua nel tempo.

Ma si sconsiglia il direct marketing. Per realizzare una campagna è importante valutare ogni aspetto e avere un sistema in grado di monitorare l’andamento di una campagna. L’uitlizzo del vecchio Outlook non basta. Perché intanto questo software poresenta dei limiti quando vengono spediti grandi quantitativi di mail. Non è inoltre possibile monitorare le mail non andate a buon fine e mancano le statistiche che hanno un grande rilievo ai fini della buona riuscita della campagna. Un sistema a pagamento è in grado di estrarre a foine campagna dei report molto utili che contengono tanti dati: quante mail sono state aperte, chi le ha lette, quanti sono stati i click sui link e altri dettagli.

Informazioni importanti che chi investe sul web, soprattutto se si tratta di utilizzatori evoluti, come le società di e-commerce, richiedono sempre più spesso. L’attenzione crescente verso il web, tra l’altro, deriva da un confronto a dir poco impietoso rispetto alla carta. Oltre ai vantaggi di tracciabilità che una campagna di direct marketing garantisce agli inserzionisti c’è anche un altro aspetto importante: investire sul web è più economico e le rendemption sono buone. Potrebbe risultare conveniente anche puntare su campagne che prevedano un mix di canali, ad esempio partendo con un invio preliminare di mail che consenta di scremare il gruppo ed effettuare un successivo invio cartaceo per raggiungere solo il target degli “interessati”, ovvero coloro che hanno letto la mail.

Per una campagna di e-mail marketing, si può investire da qualche migliaia di euro fino a un centinaio di migliaia. Una parte del budget viene stanziato per l’acquisizione delle liste e varia a seconda della quantità dei nominativi richiesti e da attività di normalizzazione sui database. La quantità spesso dipende dal tipo di prodotto che si commercializza. Quando vi è un margine per singolo pezzo molto alto la campagna verrà tendenzialmente orientata verso un target di nicchia, abbastanza ristretto. Basti pensare a concessionarie di automobili esclusive; quando, invece, il prodotto è di largo consumo allora presumibilmente la campagna sarà destinata ad un target ampio. Di solito chi offre questi servizi prevede un costo iniziale per la progettazione della campagna, la definizione dei contenuti, ecc. Poi vi è un costo per blocchi di invii, ad esempio 1 euro ogni mille mail spedite. Il risparmio rispetto ai contatti potenzialmente attivabili è davvero assicurato.