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Fondi comunitari: più liquidità e più flessibilità per fronteggiare la crisi

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Mentre cresce la paura per gli effetti della crisi internazionale, sale l’interesse delle imprese per i fondi comunitari della programmazione 2007-2013.

Proprio per la complessità del periodo che stiamo attraversando, la messa in campo e, soprattutto, la corretta gestione dei fondi comunitari è ritenuta una leva strategica per rilanciare l’economia e ridare fiducia alle imprese.

I fondi comunitari, istituiti originariamente per creare coesione interna all’Unione Europea ed eliminare i divari esistenti tra le regioni più svantaggiate dei diversi Stati membri, sono distinti in fondi strutturali e fondo di coesione.

Per il periodo 2007-2013, la dotazione finanziaria complessivamente assegnata è di circa 348 miliardi di euro (il 35% del bilancio comunitario).

Di questi fondi:
– 278 miliardi (pari all’80%) sono destinati ai Fondi strutturali;
– 70 miliardi (il restante 20%) al Fondo di coesione.

La Commissione Europea, anche sulla spinta della crisi che ha investito l’economia mondiale, ha avviato una riforma delle norme che regolamentano la gestione finanziaria delle risorse comunitarie per il periodo 2007-2013 attraverso 4 linee di indirizzo:
– semplificare le procedure;
– garantire un accesso più facile ai fondi
soprattutto alle piccole realtà imprenditoriali dotate di modeste risorse;
– garantire anche ai ricercatori singoli l’accesso ai fondi UE per la ricerca (un’opportunità riconosciuta per la prima volta in assoluto);
– rendere più trasparente e responsabile l’utilizzo dei fondi rispetto al passato attraverso la pubblicazione obbligatoria degli elenchi dei beneficiari di fondi UE e lo scambio di informazioni sui casi di frode.

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