La Regione Puglia ha approvato un pacchetto integrato di aiuti contro la crisi economica che prevede uno stanziamento pari a 355milioni 770mila euro. Un’azione che punta a raggiungere 3 importanti obiettivi:
– incrementare l’attrattività del territorio

– favorire nuovi investimenti in settori meno esposti alla crisi internazionale
– sviluppare la cultura dell’autoimprenditorialità che garantisca un ampliamento della base produttiva regionale.

La manovra si compone di 2 regolamenti e 7 bandi.
Il regolamento "De minimis"
– definisce il sistema di aiuti di piccola entità alle PMI. Un’azienda può richiedere fino a 200 mila euro a fondo perduto in 3 anni. Il regolamento garantisce alle imprese garanzie di credito su prestiti fino a 1,5 milioni di euro.
Il regolamento Start up –
è finalizzato all’avvio di nuove attività. Prevede un finanziamento fino ad un massimo di 400mila euro per ogni microazienda, di cui 150mila destinati a strumenti e attrezzature (resterebbero al momento escluse le opere di ristrutturazione) e 250mila per stipendi, affitti, leasing, bollette e altre spese di funzionamento. I beneficiari sono tutte le persone che si trovano in situazioni di svantaggio, ovvero donne, giovani di età compresa tra 18 e 25 anni, precari fino all’età di 35 anni, giovani fino a 35 anni che nel biennio precedente hanno completato corsi di formazione finanziati o autorizzati dal pubblico, disoccupati di lunga durata, persone che stanno per perdere il posto di lavoro. Il regolamento, per il quale presto dovrebbero essere diffusi i relativi, sarà dotato di risorse per 50 milioni di euro.

I 7 bandi che completano la manovra. Riguardano, nell’ordine:
1. Contratti di Programma – destinati alle grandi imprese per incentivare investimenti industriali e ricerca. Lo stanziamento pubblico è pari a 130 milioni di euro.
2. Programmi Integrati di Agevolazione (Pia) –
l’intervento si rivolge a medie imprese e a consorzi di piccole e medie imprese. Intende incentivare iniziative industriali, di risparmio energetico, di ricerca, di servizi e di e-business. Lo stanziamento pubblico risulta di 88 milioni di euro.
3. Ricerca –
è indirizzato a favorire gli investimenti in questo settore da parte delle piccole e medie imprese. Disporrà di una dotazione pubblica di 28 milioni di euro.
4. Internazionalizzazione –
a questo ambito sono destinati il quarto, quinto e sesto bando. Finanzia la promozione all’estero di consorzi agroalimentari, turistico-alberghieri e manifatturieri. Saranno a disposizione fondi pubblici per 9 milioni di euro (3 per ogni tipologia di consorzio).
5. Contrastare l’usura – l’ultimo bando prevede un intervento in favore dei Confidi e delle Fondazioni impegnati nella lotta all’usura, che avranno a disposizione 770mila euro.