La società di recruiting specializzato Robert Half, attraverso un sondaggio tra 650 manager, definisce quali sono le domande chiave in un colloquio di lavoro. Tra queste anche i classici “Mi parli brevemente di lei” e “Dove si vede tra cinque anni? (un articolo su Spazioimpresa ci spiega le opportunità nel mondo di “Internet”)

Erika Perez, Associate Director Robert Half spiega in sintesi che tipo di domande sono rivolte ai candidati. “Sembrano domande banali, ma farsi trovare impreparati può compromettere l’andamento del colloquio”. E prosegue: “l’intervistatore, infatti, usa le domande generiche per sondare alcune abilità dei candidati che è difficile indagare direttamente, come, per esempio, la capacità di analisi, l’attitudine alla sincerità, l’ambizione”.

Le 5 domande chiave

Vediamo nel dettaglio quali sono le 5 domande più gettonate dai selezionatori e qualche consiglio utile per rispondere.

1) “Mi parli brevemente di sé”.
Il consiglio è rispondere con velocità ed in maniera sintetica, facendo un riassunto incisivo della propria carriera professionale. Frasi concise ma dettagliate, descrivono esperienze maturate e risultati ottenuti, in modo da far capire rapidamente che cosa si è in grado di offrire. Al contrario è preferibile evitare di entrare nel privato con frasi sulla propria vita ed hobby.

2) “Perché vorrebbe lavorare per la nostra società?”
Il consiglio è quello di presentarsi al colloquio con una conoscenza approfondita della società che si sta incontrando, utilizzando come fonti sia il sito aziendale che eventuale documentazione commerciale. E’ preferibile non rispondere sulla base delle proprie esigenze finanziarie, sottolineando di essere attratti dallo stipendio e dai benefit offerti.

3) “Qual è il suo principale punto debole?”
E’ preferibile essere sinceri e consapevoli, dimostrando la propria abilità nella risoluzione dei problemi. Al contrario, si sconsiglia di menzionare un difetto evidentemente falso, oppure far finta di essere perfetti. E, naturalmente, non enumerare una serie infinita di difetti.

4) “Dove vede se stesso tra cinque anni?”
A questa domanda è bene cercare di apparire ambiziosi, senza dimenticare un pizzico di sano realismo. Si può citare il desiderio di crescere professionalmente, oppure sottolineare il desiderio continuo di apprendere. E’ sconsigliabile, invece, focalizzarsi su un obiettivo troppo elevato o che realisticamente non sarà conseguibile in 5 anni. Evitare anche sogni e desideri più o meno suggestivi.

5) “Perché desidera lasciare la società per la quale sta attualmente lavorando?”

Il consiglio è di ribadire ciò che piace del ruolo anziché lamentarsi del lavoro che si intende lasciare. Può essere utile affermare che si vuol cogliere una grande opportunità e non fuggire da una situazione spiacevole, esibendo una mentalità positiva predisposta al lavoro di squadra. Si sconsiglia di parlare male dell’attuale datore di lavoro e mostrarsi amareggiati o risentiti.