Lo sbarco di Amazon, la più grande libreria online nel mondo, anche nel mercato italiano è ormai realtà. Un progetto nel quale ha creduto a lungo Diego Piacentini, bresciano che dal 2000 lavora a stretto contatto con il fondatore Jeff Bezos, che ama poso essere chiamato il «numero due» di Amazon.

Il mercato italiano ancora è piuttosto limitato. In tanti si chiedono come e quanto la domanda italiana, ancora di molto al di sotto rispetto a quella europea (il 12% contro il 42%), reagirà a questo importante avvenimento.

A afferma che gli italiani amano ancora troppo poco l’acquisto tramite carta di credito via internet Piacentini risponde così: “non è vero che l’ecommerce è irrilevante in Italia. Il settore vale 6,5 miliardi di euro l’anno. Inoltre bisogna considera che l’ecosistema trarrà vantaggio dal nostro arrivo”.

Oggi il mercato e-commerce italiano si presenta molto concentrato: 20 aziende detengono il 73% dell'e-commerce, che di cui ben 16 vendono servizi, come assicurazioni, turismo, ricariche dei cellulari e biglietti per i concerti.

La penetrazione nel mercato italiano, che evidentemente sta molto a cuore a Piacentini che in un’intervista al Corriere ha rivelato «è stata la mia prima volta per lavoro in Italia, da quando sono nel gruppo» segue una strategia molto aggressiva basata su un costo di abbonamento annuale molto basso. Si potrà infatti entrare in Amazon Prime e ricevere gli oggetti senza costi di spedizione versando una quota di 10 euro, contro i 79 dollari che si pagano negli Usa, tanto per avere un riferimento. “Abbiamo visto che questa spesa è la vera barriera iniziale" spiega Piacentini.

Ora che il lancio è stato fatto anche in Italia ("era l’unico Paese del G8 che ci mancava" ha ironizzato il manager ieri) dovrà funzionare a costo di "regalare" le spedizioni. Dieci euro sono pochi, recuperabili con un paio di acquisti. Ancor di più se si pensa che verranno effettuate da Ups e Sda.

Una strategia che si regge anche su costi di struttura praticamente nulli: non è prevista l’apertura di uffici italiani, magazzini o l’impiego di dipendenti. "Abbiamo decine di italiani come dipendenti ma lavorano in Lussemburgo: è la bellezza del mondo di oggi, non conta dove sono le scrivanie", prosegue Piacentini.

L’arrivo in Italia anche di Amazon, è stato accompagnato da sentimenti diversi e per certi versi anche contrastanti. Sono molte le piccole realtà imprenditoriali che temono di essere schiacciate dal colosso di Seattle.

Molto diversa è la lettura di Riccardo Mangiaracina, responsabile della ricerca presso l'osservatorio e-commerce del Politecnico di Milano per il quale l’evento potrebbe addirittura stimolare l’ampliamento del settore."Da noi l'offerta di prodotti sul Web è davvero bassa. Intere categorie sono pressoché assenti e da questo punto di vista l'arrivo di Amazon avrà effetti positivi per i consumatori. Significherà, banalmente, maggiore competizione sulla puntualità delle consegne e sui prezzi. Ma certo, quei siti italiani che si troveranno in concorrenza diretta con i prodotti chiave di Amazon potrebbero soffrire se non hanno spalle abbastanza larghe".

Costituità, forse, per le imprese più piccole anche un incentivo a sviluppare collaborazioni ed affiliazioni che consentirà loro di vendere i propri prodotti mantenendo uno standard alto.

"Amazon si inserirà in un contesto dove sono già presenti quasi solo i soggetti più grossi, quelli capace di investire e di competere al suo livello. E per gli utenti saranno solo benefici", conclude Mangiaracina.

E i consumatori come hanno reagisto all’apertura di Amazon.it? Sembrerebbe bene. Nelle prime 24 ore di shopping, il libro (cartaceo) più acquistato dagli italiani ieri sul sito è stato Il cimitero di Praga di Umberto Eco. Tra i cd Nelson di Paolo Conte. Tra i gadget tecnologici per i videogame l’adapter di Logitech per la Ps3. Per i ebook ed mp3 (mancano ancora gli accordi con editori e case discografiche), è solo questione di tempo.