Perché Groupon ha suscitato l’interesse di Google ed una proposta economica di ben 6 miliardi di dollari per comprarla?

La richiesta necessita una premessa: Groupon è un’azienda che fa affari online. I suoi punti di forza sono gli sconti offerti agli utenti ed una rete vendita capillare. Su questi due pilastri Eric Lefkofsky e Andrew Mason hanno costruito il successo di questa azienda che si connota per un’idea imprenditoriale di tipo tradizionale ed un modello di business, tutto sommato, poco innovativo ma che ha trovato nel web un supporto dalla portata dirompente. Tale da spingere i fondatori di Groupon a respingere una ghiotta offerta proveniente nientemeno che da BIG-G.

In Inghilterra e soprattutto negli Usa i coupon rappresentano un fenomeno commerciale di enormi proporzioni, molto più che in Italia e nel resto dell’Europa Occidentale. La carta stampata statunitense basa molti dei suoi ricavi pubblicitari proprio sui coupon, avendone emessi 350 miliardi nel solo 2009 con una volore medo di 1,5 dollari che hanno generato ricavi per 3,5 miliardi di dollari.

Il giovane Mason ha trasferito queste logiche sul web. La sua esperienza sul web nasce con la creazione di un social network che aveva come obiettivo quello di raccogliere adesioni sul web partendo da tematiche sociali. Quasi per scherzo decide di creare una lista di persone interessate a recarsi presso un ristorante. La pagina fu presa addirittura d’assalto dagli utenti, restando la più vista del social network. Cogliendo questo interesse e facendolo fruttare, Mason decide di creare  nel 2008, un nuovo business, sviluppato con lo spin off Groupon.

Tramite una ramificata rete vendita il sito proponeva agli esercenti di offrire agli utenti di Groupon degli sconti molto rilevanti ed appealing. Il business model si basa su una logica win-win-win secondo cui che consente
• all’utente di ottenere sconti molto convenienti da utilizzare presso gli esercenti convenzionati
• a Groupon di ricavare il 50% del valore della vendita
• a negozianti ed esercenti raggiungono un target localizzato e profilato e di investoire in attività di comunicazione che funzionano per davvero.

Il successo di Groupon sta anche nella forte localizzazione: gli utenti, infatti, per iscriversi devono rilasciare la mail ed il loro indirizzo. Le offerte giungono loro già selezionate per area geografica. La redemption è quindi molto alta perché non punta sulla quantità del target ma sulla qualità dello stesso.

Le migliori performances riguardano gli operatori del wellness (centri estetici, palestre) ristorazione, cinema e teatri. Oggi sono ancora escluse la grande distribuzione ed i prodotti di largo consumo, ma c’è chi è pronto a scommettere che presto anche questi comparti entreranno nel network di Goupon.

La forza di questa azienda sta nell’aver individuato un target potenziale di migliaia di aziende medio-piccole dando loro l’opportunità di rendersi visibili sul web. In due anni l’azienda ha raggiunto i 35 milioni di utilizzatori in 300 mercati diversi. Un bel successo per un’iniziativa imprenditoriale che in pochi anni ha saputo cogliere dei bisogni ed è riuscita a soddisfarli al meglio.

Il progetto non si basa su modelli matematici, come Google e potrebbe essere facile da replicare. In Germania, ad esempio, un’azienda con un’analoga proposizione la Citydeal è riuscita in poche settimane a raccogliere 4 milioni di euro, venendo poi acquisita da Groupon che ha un piano di espansione in molti paesi, tra cui figura anche l’Italia.