L’economia rumena si basa ancora molto sul settore primario. Molti dei suoi 21 milioni e mezzo di abitanti e sono dediti ad agricoltura e allevamento.

Il 42,5% del suolo e sfruttato dall’agricoltura: i cereali, tra cui prevalgono il frumento e il mais (entrambi circa 2 milioni e mezzo di ettari), occupano gran parte della superficie coltivata.

Tra le altre colture primeggiano: patate, ortaggi e frutta (soprattutto prugne, dalla cui distillazione si ricava il liquore nazionale, la zuica). L’allevamento degli ovini (7 milioni e mezzo di capi) prevale su quello dei suini e bovini. La produzione di latte ammonta a 6 milioni di tonnellate l’anno, quella di carne 800.000, e di uova 400.000.

Il PIL del Paese cresce continuamente, registrando un picco nel 2005 raggiungendo i 77,8 miliardi di euro (+8,10% vs. 2004). Tale crescita ha subito invece un rallentamento evidente nel corso del 2006.

Un segnale della crescita in atto è anche il decremento del tasso di disoccupazione passato in pochi anni dal 10,05% (anno 2000) al 5,02% (anno 2006). Tra 2003 e 2009 si stima un’accelerazione dell’economia di questo Stato, soprattutto in termini di crescita dei consumi privati, oggi ancora poco cresciuti in conseguenza di salari che si attestano mediamente intorno ai 250 euro.

I settori che continueranno ad attirare investimenti saranno con tutta probabilità: componenti auto, industria dei materiali da costruzione, comunicazioni e tecnologia dell’informazione.

L’ingresso nell’UE e gli ingenti contributi comunitari di cui questo stato ha già beneficiato hanno consentito al governo di dar vita ad una ristrutturazione dell’economia. Cresce il peso dei servizi ed avanza il processo di privatizzazione delle aziende di Stato, che dovrebbe contribuire alla trasformazione del Paese in un’economia di mercato ed accelerare la sua integrazione nell’UE. Alcune importanti privatizzazioni sono state realizzate negli ultimi due anni: è stato finalizzato il processo di privatizzazione della Banca Commerciale Romena, il più importante istituto di credito del Paese, ed è stata avviata la privatizzazione di alcune importanti public utilities nel settore energetico. L’ENEL ha concluso le procedure d’acquisizione del 51% di due compagnie di distribuzione dell'energia elettrica, Electrica Dobrogea ed Electrica Banat.

STIME E PROSPETTIVE DI BREVE PERIODO
Nel breve periodo l’economia rumena sarà trainata dall’espansione della domanda interna grazie agli aumenti salariali e creditizi ed alla crescita occupazionale (visualizza la tabella previsioni).

Nel biennio 2007 – 2008 il tasso di crescita dovrebbe attestarsi attorno al 5-6%; gli investimenti esteri, insieme agli investimenti pubblici, continueranno a costituire il motore della crescita e della modernizzazione del Paese. L’afflusso di investimenti potrà crescere molto in conseguenza del completamento di alcune importanti privatizzazioni. L’industria, in particolare quella pesante, della raffinazione e di un fiorente settore petrolchimico, per anni settore trainante dell’economia rumena, oggi sconta i gravi ritardi tecnologici accumulati. Anche l’agricoltura, pur mantenendo un ruolo prioritario, patisce le difficoltà del passaggio dalla statalizzazione alla proprietà privata e risulta fortemente penalizzata da condizioni climatiche spesso avverse. Il settore dei servizi presenta invece buone possibilità di sviluppo, tuttavia non ancora pienamente sfruttate.