Il successo dei farmer’s markets deriva dai vantaggi che questi hanno per chi produce e vende che per chi acquista:
– prodotti provenienti dal territorio, di qualità e di stagione
– riduzione del prezzo al cliente finale: non essendoci grossisti e prezzi imposti dalla grande distribuzione, il prezzo al consumatore di stagione può essere più basso fino anche al 60% rispetto a quelli dei negozi;
– margini maggiori per i produttori;
– più facile reperibilità della merce: i consumatori non devono più spostarsi in campagna.

Una recente indagine di Agri 2000 ha rilevato che gli acquisti diretti sono già molto praticati nel nostro Paese. Due italiani su tre, infatti, dichiarano di aver fatto acquisti direttamente dagli agricoltori e la qualità percepita per tutti è buona per il 64% degli intervistati e addirittura ottima per il 36%. Nessuno la ha definita scadente.
Ad essere maggiormente acquistati sono il vino (33%), i formaggi (29%) e frutta e verdura (27%).

Il 42% di chi frequenta le aziende agricole ritiene di trovare più convenienti i prezzi proposti dai produttori rispetto a quello dei negozi, nonostante la distanza da percorrere per raggiungere queste aziende sia ritenuta eccessiva dal 53% del campione. Per il futuro, si stima un aumento rilevante di questi nuovi canali di vendita, anche in risposta al “caro vita” che si sta registrando di recente nel nostro Paese. Il Ministero delle Politiche Agricole ipotizza che entro il 2008 nasceranno circa 100 nuovi farmer's markets nelle città italiane, con l'obiettivo di arrivare a 400/500 farmer’s markets attivi e ad un coinvolgimento di 6000-8000 imprese agricole (visualizza la localizzazione dei farmer’s market in Italia).