L’information technology migliora i processi e la gestione delle aziende. Ecco perché i manager oggi devono avere competenze anche in campo tecnologico.

Dirigere un’azienda o una parte di essa è l’arduo compito del manager. Un compito difficile per la quantità e la tempestività delle decisioni da prendere e per il numero di persone su cui si ripercuotono le conseguenze di tali scelte.

Decisioni che diventano ancora più scomode se l’azienda è grande (più sono i prodotti che vende e/o produce, i clienti che ha, la struttura che controlla) e se variabile e turbolento è il mercato in cui essa opera. Ecco perché un buon manager deve possedere esperienza, buon senso e soprattutto competenze gestionali e tecnologiche che gli permettano di stabilire un sistema di controllo ampio ed efficace. In risposta all’inderogabile bisogno di controllo ai vertici aziendali sono nati diversi approcci riconducibili a tre principali tipologie: Controllo Burocratico, Controllo Tecnocratico, Controllo Politico. Nella verifica di queste tipologie di controllo, una delle principali evoluzioni nei sistemi informativi aziendali è stata proprio la consapevolezza dell’enorme valore aggiunto che esso può dare ad un’azienda quando fornisce un valido supporto al controllo.

I sistemi informativi aziendali sono passati da architetture dipartimentali, organizzate a reparti debolmente collegati fra loro a sistemi integrati (E.R.P.) nei quali si ottimizzano le operazioni di input dei dati e si concentrano un unico archivio (database) tutte le notizie relative al funzionamento aziendale.

Non potendo ignorare l’importanza del controllo delle variabili esterne, inoltre, i moderni sistemi si aprono alla raccolta ed alla comunicazione di informazioni con l’ambiente nel quale l’azienda opera. Questo accade oggi grazie ad Internet, alla creazione di sistemi di e-business che permettono di scambiare dati con clienti e fornitori, alla nascita di nuovi servizi di informazione statistica commerciale e/o finanziaria, all’implementazione di altri strumenti in grado di raccogliere informazioni dall’esterno e ricondurle in un database confrontabile con i dati della propria azienda e “navigabile” alla scoperta di eventi e condizioni di rilevanza strategica.

Ma se è vero che le necessità del manager hanno profondamente condizionato l’evoluzione dei sistemi informativi aziendali, di contro, è altrettanto vero che un moderno sistema informatico costituisce per il manager, non solo uno strumento valido per svolgere bene il proprio lavoro, ma anche una delle più forti motivazioni alla riorganizzazione aziendale.

L’introduzione di un moderno sistema informativo (ERP aperto) obbliga l’azienda ad una profonda revisione dei propri processi interni e ad una riconfigurazione dei protocolli di comunicazione con il mondo esterno per ottimizzare i processi, incrementare l’efficienza operativa e migliorare la qualità e la professionalità del lavoro svolto.

Un connubio indissolubile, quindi, quello tra manager e sviluppatori di sistemi informativi del quale sia gli uni che gli altri devono assolutamente prendere coscienza. Per maggiori informazioni si rimanda al “Manuale del controllo di gestione” a cura di Giorgio Donna e Angelo Riccaboni – Edito IPSOA.