La 488 è pronta ad uscire (il Map parla di fine Ottobre, inizio Novembre) e sono già note le modifiche fondamentali apportate.

Rimangono immutati gli investimenti ammissibili e le aree del paese dove è possibile richiedere contributo (il sud le isole e le aree depresse del centro nord), cambiano invece le modalità di accesso ed i parametri per entrare in graduatoria.

Come noto nella nuova 488 interverranno, a fianco del contributo, un finanziamento a tasso dello 0,5% della Cassa depositi e prestiti e un finanziamento (anche sotto forma di leasing) a tasso di mercato (3-4%) di importo pari a quello assegnato dalla cassa. La durata dei due finanziamenti sarà pari a quella del finanziamento ordinario, con un minimo di 6 ed un massimo di 15 anni. Condizione essenziale perché la pratica sia considerata ammissibile è ottenere il finanziamento ordinario, o il leasing, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Appare quindi evidente come centrale sia il finanziamento e come quest’ultimo debba essere il primo pensiero di chi fa richiesta.

Ma vediamo in dettaglio le principali novità:
Graduatorie – Scompaiono innanzitutto le graduatorie speciali. Le regioni avranno a disposizione unicamente il parametro regionale. Gli investimenti che superano i 15 milioni di euro accedono a due graduatorie multiregionali, una per il nord e una per il sud, mentre il limite massimo d’investimento ammissibile è fissato a 25 milioni di Euro.
Parametri – I parametri cambiano totalmente. Adesso sono innovazione, percentuale di contributo, parametro regionale. Scompare, come previsto, l’incremento dell’occupazione, sostituito dal parametro sull’innovazione, mutuato dal Pia Innovazione, e pari al rapporto tra investimenti innovativi ed il totale investimento.
Per investimenti innovativi si intendono investimenti in informatica ed alta tecnologia, come anche le spese relative a macchinari semiautomatici ed automatici. In pratica il parametro penalizza gli investimenti prevalentemente immobiliari (tipicamente i nuovi impianti) e quelli effettuati dalle aziende edili.

La percentuale di contributo è nota a tutti coloro che si sono interessati già alla 488, la ratio del parametro è che chi si accontenta di un contributo minore ha un punteggio maggiore. Infine il parametro regionale, con un valore variabile da 0 a 30.

A questo proposito il nuovo testo introduce un correttivo ai ritardi delle regioni nell’approvazione di detti parametri. Le Regioni devono approvare le proposte entro il 30 Ottobre di ogni anno, “Qualora una regione non formuli tali proposte, ovvero non modifichi quelle precedenti, entro il predetto termine, le stesse si intendono confermate anche per i bandi dell’anno successivo” Le premialità Detti parametri saranno incrementati: Del 2% per le aziende che si certificheranno emas o iso 14.000 Del 2% per le imprese risultanti da fusioni societarie, avvenute negli ultimi 12 mesi Del 2% per le imprese che abbiano realizzato stages, o si impegnino a realizzarli entro i 12 mesi dal completamento, in collaborazione con le Università Dell' 1% per le aziende dotate di asili nido, o che si impegnino a farlo entro 12 mesi dal termine dell’investimento. Attenzione agli scostamenti, che passano dal 30% al 10% Il Contributo ed il finanziamento agevolato La bozza del nuovo testo unico afferma: “alla riduzione del contributo in conto capitale può corrispondere un incremento del finanziamento agevolato fino a 4,5 volte l’importo della riduzione stessa” questo vuol dire che se io rinuncio a 100 € di contributo ottengo 450 euro di finanziamento allo 0,5% aggiuntivo.

Chiariamo questo punto con un esempio: se una Pmi si accontenta del 30% di contributo reale in Sicilia ottiene un incremento del finanziamento agevolato massimo del 46% (11% a cui ha rinunciato moltiplicato 4,5). Siccome vige la regola che finanziamento agevolato e finanziamento ordinario devono essere di pari importo, l’investimento sarà così finanziato: 30% contributo, 35% mutuo agevolato, 35% finanziamento bancario o leasing.
Va da se che meno contributo si richiede maggiori saranno le necessità di approvvigionamento bancario, e quindi le difficoltà di accesso alla domanda.

Conclusioni – In sostanza sembra una legge equilibrata, che lascia tuttavia aperte alcune questioni, che si spera saranno risolte al più presto.
1. La difficoltà per gli start up di accedere al mutuo, soprattutto nel mezzogiorno.
2. L’indebitamento forzato di aziende che potrebbero non averne bisogno.
3. La non considerazione dei bisogni del turismo, nell’elaborazione dei parametri innovativi.
4. L’entità dei fondi, oggi troppo scarsi, e non definiti nella bozza di finanziaria.

Sicuramente questioni che dovranno essere risolte prima del bando, assieme alla riduzione delle cause di revoca, probabilmente sostituite da penalità.