Due passi importanti per la definizione della politica di sostegno alle attività produttive nazionale e comunitaria sono stati compiuti dal Ministero per lo Sviluppo Economico. Lo scorso 12 giugno il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo del Ministero dello Sviluppo Economico ha concluso il negoziato sul Quadro strategico nazionale (QSN) 2007-2013, il documento di orientamento strategico che gli Stati Membri devono presentare alla Commissione Europea in attuazione della politica di coesione comunitaria.

Il QSN può contare su un piano da 123 miliardi di euro per lo sviluppo del Paese, fra risorse comunitarie (29 miliardi), nazionali di cofinanziamento (29 miliardi) e del fondo per le aree sottoutilizzate settennalizzato (64 miliardi).

Dei 123 miliardi ne sono destinati 100 al Mezzogiorno con una notevole concentrazione nelle 4 Regioni che fanno parte dell’Obiettivo comunitario “convergenza”: Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.

Sempre il 12 giugno è stata inviata a Bruxelles la richiesta formale di notifica alla Direzione Generale Concorrenza della Commissione Europea della proposta nazionale della Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale (art. 87.3. del Trattato UE), per il periodo 2007-2013. L’articolo 87.3.a prevede l'erogazione di aiuti a finalità regionale più intensi per le zone che presentano un livello di PIL inferiore al 75% della media comunitaria; l’articolo 87.3.c riguarda quelle aree in cui è possibile concedere aiuti a finalità regionale di intensità inferiore, identificate sulla base delle indicazioni delle singole Regioni, a livello comunale o sub-comunale (zone censuarie).

Per il periodo 2007-2013 le Regioni Campania, Calabria, Puglia e Sicilia rientrano interamente nelle aree 87.3.a e, fino al 31 dicembre 2010, anche la Basilicata, che non rispetta il parametro del PIL inferiore al 75% per l’effetto statistico dell’ingresso dei nuovi Paesi nell’UE. Nel 2010 sarà verificata se tale regione manterrà tale status o sarà trasferita tra le aree 87.3.c.

Tra le aree 87.3.a la Calabria, fino al 2011, avrà una intensità di aiuti maggiore rispetto alle altre regioni, per evitare una riduzione troppo elevata rispetto al periodo 2000/06. Le regioni maggiormente interessate dalla deroga 87.3.c sono: Sardegna, Molise, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Lazio. Per attenuare l'impatto della riduzione del livello di aiuti sono state individuate aree a sostegno transitorio o "phasing out" fino al 31.12.2008.

L’iter di approvazione a Bruxelles del documento presentato dall’Italia sembrerebbe ormai in dirittura d’arrivo. E’ quindi possibile che in autunno vengano sbloccati tutti gli incentivi nazionali e regionali, già programmati ma in attesa del via libera di Bruxelles, mettendo fine ad un periodo, iniziato a gennaio, in cui l'Italia ha potuto erogare solo aiuti in de minimis (massimo 200.000 euro in tre anni, per ogni azienda) mentre è lecito attendersi un euforia di bandi per la fine dell'anno.

Non solo Legge 488, per la quale si attende il bando 2007, ma Por, Docup, bandi per le imprese, l'energia, i servizi e la cultura.

La nuova programmazione potrebbe quindi essere presto al via. Nel 2008 dovranno essere impegnati anche i fondi relativi al 2007. E' lecito attendersi una corsa delle regioni e dello stato per partire subito con i bandi, in modo da non incorrere nelle penalità della Ue. L'obiettivo è quello di seguire l'esempio della Spagna che ha costruito la sua rinascita sui fondi di coesione.