I manager sono preoccupati dell'impatto del web sulla reputazione aziendale.

E’ la più importante considerazione che si può fare leggendo la ricerca "Risky Business: Reputations Online™" (www.online-reputations.com), condotta da Weber Shandwick, società leader nel settore delle relazioni pubbliche, in collaborazione con EIU – The Economist Intelligence Unit.

Obiettivo dell’indagine è stato quello di valutare il monitoraggio e la gestione della reputazione online da parte del campione, 703 senior manager che operano in più di 20 industry diverse e in 62 paesi del mondo tra Nord America, Europa e Asia.

“La nostra ricerca ha rilevato come la gestione della reputazione online debba essere, a tutti gli effetti, in cima alle priorità dei leader; i dirigenti riconoscono che dal web provengono nuove sfide e nuove opportunità, ma anche nuovi ostacoli capaci di incidere su reputazioni solide e costruite negli anni”, ha illustrato Linda Bulgheroni, Managing Director di Weber Shandwick. “L’influenza di internet circola tra i corridoi delle aziende: la ricerca identifica pertanto tutte le forze online e offline che rendono più solida una reputazione e quelle che sono in grado di distruggerla, mettendo in evidenza tutto ciò che è necessario fare per proteggerla”.

Tra le preoccupazioni più urgenti, quando capita di dover indirizzare e gestire la reputazione in periodi difficili, emergono:
– lo screditamento da parte degli impiegati
– molti dirigenti non conoscono l'impatto delle conversazioni sul web del proprio staff; il 66% o non è consapevole o non vuole ammettere che gli impiegati possano screditare in rete l'operato o l'immagine della propria azienda. Solo il 34% è al corrente che un impiegato ha pubblicato online qualcosa di negativo sulla propria azienda. "La scarsa lungimiranza dei leader su questo tema (impiegati che si lamentano online dei loro capi, che discutono salari e che fanno trapelare informazioni riservate) è prova di una delle minacce più pericolose per la reputazione in ambito professionale" afferma Leslie Gaines-Ross, Chief Reputation Strategist di Weber Shandwick. "Abbiamo promosso questa ricerca insieme all'Economist Intelligence Unit, per far emergere i temi chiave, in modo da poter meglio indirizzare i leader su come gestire con successo, monitorare e salvaguardare la loro reputazione e quella delle proprie aziende, in un ambiente di influenza e conversazione sempre più aperto." 
E-mail inviate per errore – l’87% dei manager del mondo ammetta di aver erroneamente inviato o ricevuto almeno un messaggio elettronico (e-mail privata, SMS o Twitter). In particolare l'80% dei CEO/Presidenti dichiara di aver mandato o ricevuto e-mail per errori, dovuti spesso a distrazione, scrivendo le e-mail a letto (67%), mente si guida (50%), in bar o locali (39%) e durante riunioni di lavoro (38%).

"Oggi ci sono rischi che 10 anni fa non esistevano nemmeno – racconta Leslie Gaines-Ross – e-mail che "si perdono per strada", campagne di protesta in rete condotte da clienti insoddisfatti, commenti di dipendenti che sul web sfogano le proprie lamentele, post di blogger e di chiunque altro voglia dar voce alla propria opinione. Per questo in questi anni abbiamo sviluppato un'offerta di consulenza strategica e di strumenti operativi fondata sulla velocità di azione e di intervento".

La rete per il campione intervistato rappresenta una fonte estremamente utile per reperire informazioni su
– concorrenti (64%)
– partner (60%)
– clienti (63%): es. feedback sui prodotti, ecc.
– esplorare nuove occasioni di business (60%).

Secondo Leslie Gaines-RossOggi ci sono rischi che dieci anni fa non esistevano nemmeno: e-mail che “si perdono per strada”, campagne di protesta in rete condotte da clienti insoddisfatti, commenti di dipendenti che sul web sfogano le proprie lamentele, post di blogger e di chiunque altro voglia dar voce alla propria opinione.”

Sebbene il 49% dei dirigenti creda che solo una metà (49%) delle informazioni contenute nei blog aziendali siano accurate, solo il 14% si fida di queste come fonti attendibili per valutare la credibilità di un’azienda, è importante non sottovalutare questo aspetto strategico per il successo di un business nel web 2.0 e sviluppare strategie di costante monitoraggio del web per una gestione più consapevole delle minacce e delle possibilità di intervento a tutela della reputazione aziendale sul web. E’ possibile sviluppare interventi costanti di
– analisi e monitoraggio delle opinioni associate ad un brand
– relazioni pubbliche online e offline volte a diffondere aspetti e valori positivi legati ad un brand
– comunicazione con i propri dipendenti atti a conoscere il loro parere ed evitare che vengano messi in rete.