L’Italia (fonte: Istat – «Bilancio demografico nazionale» – 2005) è un paese vecchio.

Un italiano su cinque ha più di 65 anni e la fecondità ha raggiunto livelli molto bassi, nonostante dopo anni di trend negativo lo scorso anno il numero medio di figli per donna è passato da 1,33 a 1,34. Un aumento contenuto che da solo non basta a ringiovanire l'Italia.

Senza inversioni di tendenza nel 2050 (stime Istat) gli ultrasessantacinquenni passeranno dal 19% circa al 34% della popolazione.

I minori diminuirebbero dal 17% circa al 15,4%. Tra cinquant’anni in termini assoluti ci saranno 4 milioni in più di ultraottantenni e 16 milioni in meno di persone al di sotto degli ottant’anni.

Numeri che indicano quanto sia complicata la sopravvivenza della nostra popolazione.

Ecco in sintesi i numeri più significativi sulla popolazione italiana.

Quanti siamo: i residenti in Italia (secondo l’ultimo censimento Istat del 2001) sono 56,3 milioni, di cui circa 27 milionidi maschi e 29 milioni di donne.

Natalità: il tasso di natalità è tra i più bassi d’Europa. Mentre il tasso medio nei Quindici è di 10,6 unità per migliaio di abitanti, in Italia è pari al 9,6.

Età media: la popolazione italiana con oltre 65 anni è il18,5% : Attualmente l'età media degli italiani è di 41,8 anni, nel 2050 si prevede che diventi 50,5. Ogni 100 bambini fra 0-14 anni, ci sono 127 anziani. Questa percentuale è più alta in Liguria (239,1), più bassa in Campania (72,5).

Stranieri: dal 1991 gli stranieri residenti in Italia sono triplicati (da 356.159 a 987.363). Ogni mille abitanti vi sono 17,5 cittadini stranieri, con punte massime di 27 nel nord-est e 25 nel nord-ovest. Il 37% degli stranieri vive nel Nord-ovest, il 29% nel nord-est. Meno significativa la presenza al sud e nelle isole: rispettivamente 8% e 3%. Tuttavia, l'Italia resta agli ultimi posti per presenza di stranieri: neanche il 2% contro, ad esempio, il 9% della Germania. L'effetto positivo delle migrazioni sulla popolazione è particolarmente evidente in Italia poichè la crescita naturale nel 2002 è stata negativa (-0,3), e solo l'arrivo di immigrati ha permesso di ottenere un lieve incremento della popolazione complessiva (+2,3 unità ogni 1.000 abitanti).