Il dato era nell’aria da diversi mesi. La comunicazione online in Italia corre come un treno mentre TV e soprattutto carta stampata arrancano, ancorati solo al pubblico “adulto” mentre per i giovani la comunicazione è quasi esclusivamente digitale (clicca qui per avere più informazioni sulla crescita economica guidata da Internet).

In sintesi sono questi gli elementi chiave che emergono dal 15° censimento CENSIS/UCSI (www.censis.it ) sul mondo della comunicazione in Italia; uno spaccato su un settore in grande evoluzione ma anche sul profondo cambiamento degli stili di vita degli italiani.

La comunicazione online in Italia continua a crescere

Non si ferma lo sviluppo della comunicazione sul web che anche nel 2018. Gli italiani che lo utilizzano salgono al 78,4% (+3,2% rispetto allo scorso anno), via smartphone sono il 73,8% (+4,2%).

Il 72,5% sono utenti dei social network (era 67,3% lo scorso anno). Più della metà della popolazione usa i due social network più popolari: Facebook (56%) e YouTube (51,8%). Sale Instagram, che arriva al 26,7% di utenza (55,2% tra i giovani), scende Twitter (al 12,3%). Aumentano gli utenti di WhatsApp: il 67,5% degli italiani, l’81,6% degli under 30.

Il divario generazionale

Nel sistema della comunicazione digitale allargato ad internet permane tuttavia una cesura generazionale. Tra gli under 30 la quota di utenti di internet supera il 90%, 42,5% tra gli over 65.

Per quanto riguarda i social: più del 70% dei giovani è iscritto a Facebook e usa YouTube, contro circa il 20% degli anziani. Quasi il 47% dei giovani guarda la web tv, contro appena il 9,5% dei secondi. Oltre il 35% dei giovani ascolta la radio attraverso il telefono cellulare, solo il 4% degli anziani.

Più della metà dei giovani consulta i siti web di informazione, appena un quinto degli anziani.

La Carta Stampata scende ancora

Lo sviluppo impetuoso dei media digitali si accompagna ad un discorso diametralmente opposto che riguarda la carta stampata e l’ampliamento del press divide. Il 56% non usa i mezzi cartacei, libri, giornali, riviste, periodici di carta. Crisi anche del libro e dei lettori: solo il 42% degli italiani ha letto almeno un libro nel corso dell’anno e gli e-book si fermano all’8,5%. Una tendenza che paradossalmente si accompagna ad un aumento dei livelli di istruzione per una maggiore incidenza di laureati.

La Radio un mezzo all’avanguardia 

La radio invece si presenta come un mezzo all’avanguardia. Se i radioascoltatori rappresentano il 79,3% degli italiani a testimoniare la popolarità del mezzo, la radio tradizionale perde il 2,9% dell’utenza cresce invece l’ ascolto delle trasmissioni radiofoniche via pc (il 17% degli italiani) o via mobile (il 21% e +1,6% sul 2017).

La TV resta il mezzo più pop

La televisione tradizionale però resta ancora oggi il media più amato. L’89,9% di italiani vedono la tv digitale terrestre e il 41,2% la tv satellitare. Ma c’è un cambiamento: perdono entrambe il 2,3% di spettatori. Quelle che crescono invece in maniera molto significativa, specie tra i giovani, sono le televisioni che si prestano al palinsesto fai da te e cioè le web-tv e le smart-tv che raccolgono il 30% dell’utenza, e la mobile tv che conta 25,9% di spettatori.

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