Numeri importanti quelli che si snocciolano allo Iab Forum sul mercato della pubblicità online italiano. L’advertising digitale, che rappresenta il 14% dell’intero mercato, è ormai una realtà consolidata.

La Pubblicità online in Italia supera 1 miliardo di euro

Internet, in pochi anni, si è trasformato in un canale potente di comunicazione in grado di assorbire quote sempre crescenti di investimenti ed inserzionisti. Oltre al settore ecommerce (vedi un articolo di dettaglio abbiamo parlato di come utilizzare il budget adv online nelle vendite online) ormai tutti i settori usano la pubblicità online come canale di comunicazione e brand awareness.

Salvatore Ippolito, Presidente Vicario Iab Italia, nel suo intervento proprio allo Iab Forum segnala che internet oltre a modificare radicalmente le nostre vite, ha contribuito alla creazione di un nuovo straordinario mercato, che cresce del 15% in un momento di congiuntura economica per altro estremamente difficile.

“L’Italia è al quarto posto dopo Uk, Germania, Francia – spiega Ippolito – e ha superato la soglia del miliardo di euro di giro d’affari. Lo ha fatto con una crescita del 15,5% costituita in gran parte da display, da email e da search. Ancora molto minoritaria la quota di classified e mobile”.

Nel 2011 il trend di ascesa dovrebbe proseguire, facendo superare al mercato dell’Adv online quota 1,2 miliardi di Euro.

Tendenza che assume un’importanza ancora più rilevante in un quadro di contrazione che nel 2011 dovrebbe registrarsi nel mercato pubblicitario generale (stime Nielsen parlano di un calo del -3%). La realtà digitale oggi fa parte delle nostre vite sia in termini personali che professionali. Non è più la novità che rappresentava solo 5-6 anni fa. “Il digitale nel 2006 valeva il 4% – prosegue Ippolito – nel 2010 rappresentava l’11% ma le evidenze del 2011 lo proiettano già al 14%. La crescita di 10 punti in 5 anni rappresenta un progresso certamente molto importante, ma non riflette ancora il ruolo e l’importanza che il mondo digitale ha assunto nella dimensione sociale e professionale nel nostro Paese”.

La crescita continuerà 

E non finisce qua, perché di spazio per continuare a crescere, secondo il Presidente, ce n’è ancora parecchio: “in Italia c’è un vincolo di ordine culturale e un altro di ordine infrastrutturale. Siamo ancora poco attivi sulla rete, soprattutto nella fascia più adulta della popolazione e la rete veloce non raggiunge tutto il Paese”.

Un altro dato estremamente positivo è rappresentato dal numero di utenti pubblicitari, ovvero le imprese che utilizzano l’advertising digitale in modo significativo salite da 1.744 del 2005 alle oltre 3.600 del 2010, erodendo quote ed investitori sugli altri canali: negli ultimi 5 anni la carta stampata è calata del 27,7%, accompagnato da un fenomeno di crescita del numero dei clienti e da una contestuale diminuzione degli investimenti.

…. gli altri canali pubblicitari calano 

Discorso analogo si potrebbe fare per la Tv dove gli investimenti medi sono scesi del -11,7% gli investimenti medi. Solo sulla radio l’investimento medio è aumentato del 9,3%, avendo registrato una diminuzione di inserzionisti ed un aumento degli investimenti. Tra tutti solo il web ha mantenuto valori positivi sia in termini di investitori (+107%) che investimenti medi (+46,1%).

Nell’immediato futuro bisognerebbe provare a ridurre il divario che c’è con altri paesi europei, come Gran Bretagna e Germania, dove gli investimenti sono pari rispettivamente a 4,7 e 3,6 miliardi. E la spesa per utente attivo è oltre il doppio di quella italiana.

In questo senso un aiuto potrebbe giungere nel 2012 da eventi di rilevanza internazionale, come gli Europei di calcio, le Olimpiadi di Londra e le elezioni presidenziali americane ed eventuali tornate elettorali italiane. “Appuntamenti che aumentano l’audience” conclude Ippolito.