Il 17% del traffico telefonico viaggia in rete. Su 5 minuti di conversazione, quasi due finiscono sul web. Il VoIP in un anno ha raccolto “… 10 miliardi di minuti …” solo nel mondo business. Poco più della metà dei lavoratori (il 54,2%) usa il VoIP “molte volte” nell’arco della giornata. Il 26,8% “spesso” e il 9,9% “alcune volte”. Questo significa che il 91% degli utenti ricorre al VoIP quotidianamente.

A telefonare via internet per più di un’ora al giorno è il 74,4% dei lavoratori.
Sono i numeri interessanti emersi da un’indagine complessa durata 3 anni e condotta dal Dipartimento Management dell’Università Bocconi sponsorizzata da Italtel e Cisco Italia su un campione di 1.360 imprese di tutti i settori, compresa la pubblica amministrazione ha consentito di valutare tre aspetti:
1. la diffusione del VoIP nelle imprese italiane.
2. l’utilizzo del VoIp da parte dei lavoratori.
3. il grado di assimilazione del VoIP
da parte dei dipendenti.

Vediamo, più in dettaglio, i principali altri risultati emersi dalla ricerca dedicata all’adozione e alla diffusione del VoIP nelle imprese italiane.

UTILIZZATORI: dalla ricerca è emerso che l’adozione del VoIP è in crescita
– il VoIp è stato già adottato dal 16,8% delle imprese con più di 10 addetti e di queste la metà ha già raggiunto uno stadio avanzato di adozione
– il 64% del campione è un “potenziale adottante”
– per il 19% questa tecnologia risulta completamente sconosciuta.

Al momento l’adozione è più forte nel segmento delle grandi imprese che ricoprono il ruolo di first mover. L’interesse maggiore in questo segmento è dovuto probabilmente ai grandi benefici che la tecnologia presenta in contesti organizzativi multi-sede (più stabilimenti, filiali ed uffici sul territorio), in termini di semplificazione e maggiore convenienza economica della comunicazione (visualizza il grafico: lo stadio di introduzione dei sistemi VoIP).
– Il 30% di quelle con oltre 500 dipendenti dispone già un sistema attivo a pieno regime

– L’80% ha ancora un’infrastruttura parallela di tipo tradizionale
– Il 50% delle organizzazioni prevede una sostituzione totale le imprese che non conoscono i sistemi VoIP (il 19% dell’universo di riferimento) sono concentrate totalmente nella fascia 10-49 addetti
L’88% circa degli adottanti sono già ad uno stato avanzato di introduzione del sistema VoIP.

Di queste il 41% delle imprese dichiara di essere in fase di avvio del progetto pilota, mentre il 46,7% è in fase di implementazione.

Nel 2003 il 15,2% delle imprese con più di 500 addetti aveva deciso di avviare progetti di introduzione del VoIP, mentre le imprese piccole orientate in questa direzione erano pari a meno del 5%. Le imprese più piccole hanno manifestato un maggiore attenzione verso questa tecnologia nel biennio 2004-2006.

FATTORI CRITICI – d'altro canto permangono dei fattori critici che possono, in parte, giustificare l’atteggiamento di cautela verso questa tecnologia:
1. la qualità del servizio (non sempre al livello delle aspettative)
2. la maggior vulnerabilità
3. costi di set-up superiori alle attese
4. problemi di regolamentazione. Nonostante i limiti di questa tecnologia, è possibile che il VoIp sia la killer application per la larga banda.

LE MOTIVAZIONI DELL’ADOZIONE – diversi sono i motivi alla base dell’adozione del VoIP (visualizza il grafico: I motivi alla base della decisione di adottare un sistema VoIP). La riduzione dei costi rappresenta, senza dubbio, la principale motivazione (oltre il 90% del campione). Ma oltre a questo, critici sembrano essere anche il miglioramento dei servizi per utenti (62,7%) e l’incremento della qualità della comunicazione (52,3%). Di nessun interesse per il campione i vantaggi che potrebbero derivare dalle relazioni con clienti, fornitori, ecc.

“L’introduzione del VoIp può consentire al massimo la riduzione del 20-30% delle spese di comunicazione”, spiega Vincenzo Giannelli, Cio di Fiat Auto. La spesa Ict rappresenta per Fiat, e per la media delle imprese auto, circa l’1,5-2% del fatturato. Le spese di comunicazione voce rappresentano circa il 40%. “Nel complesso si parla dunque dello 0,6 per mille del fatturato su cui è possibile risparmiare, usando bene le tecnologie – prosegue Giannelli. – Certo, qualsiasi saving sui costi deve essere perseguito; tuttavia il driver principale non può che essere quello legato alla trasformazione delle metodologie di lavoro”.