Il centro Italia è stato il territorio italiano più dinamico del tessuto imprenditoriale italiano. Determinante è stato il ruolo trainante della Toscana e del Lazio, 2 regioni che hanno registrato un tasso di crescita rispettivamente dell’1,05% e del 2,19%, superiore allo 0,75% della media nazionale.

Nel Nord-Est e nel Mezzogiorno, le cessazioni si sono notevolmente avvicinate alle nuove iscrizioni.

Di conseguenza minore è stato il contributo al saldo complessivo ed il tasso di crescita delle imprese delle due aree. Sud ed Isole hanno determinato manifestato un’accentuata fragilità del tessuto produttivo.

Le cessazioni, nel Nord Est potrebbero dipendere per gran parte dall'avvio di processi di ristrutturazione dei settori industriali più maturi, mentre nel Sud Italia potrebbero essere dovute all’inasprimento del quadro fiscale e dallo spostamento di imprese regolari nella zona grigia del sommerso.

SITUAZIONE PER PROVINCIA (vedi tabella) i maggiori tassi di crescita nel corso del 2007 si sono toccati nelle province di Enna (+3,44%), Roma (+2,68%) e Teramo (+2,00%). Numerose, inoltre, sono state le province (29) che nel 2007 hanno registrato un tasso di crescita negativo.
Tra queste le performances peggiori hanno riguardato nell'ordine: Oristano (-6,25%), Gorizia (-4,44%), Isernia (-3,16%), Crotone (-2,39%) e Macerata (-1,54%).

CENTRO – con il 22,0% di nuove iscrizioni e il 19,9% di cessazioni è il territorio italiano in cui si è registrato il saldo più alto che altrove. Le unità produttive sono aumentate, in termini assoluti, di 17.961 unità in termini assoluti.

NORD OVEST – buona la performance del Nord-Ovest (+0,99%), un’area all’interno della quale si è distinta la Lombardia, unica regione che ha raggiunto una crescita (+1,29%) superiore al tasso medio nazionale (+0,75%). Piemonte (0,69%), Valle d’Aosta (0,48%) e Liguria (0,17%) hanno invece registrato tassi al di sotto della media nazionale.

NORD EST – come nel Mezzogiorno, anche in questo territorio si è verificato una costante riduzione delle imprese agricole (-2,48%), manifatturiere (-1,18%) e del commercio (-0,73%), cui si è aggiunto anche il deficit nei trasporti (-2,94%). Inoltre quest’area ha fatto registrare i dati più modesti anche in settori che hanno avuto un incremento superiore a quello medio nazionale, come le Costruzioni (+2,15% contro il 3% della media nazionale) e gli Alberghi e Ristoranti (+0,19% al Nord-Est contro l’1,50% dell’Italia). I risultati del 2007 evidenziano che le dinamiche demografiche delle imprese del Nord-Est sono state le meno favorevoli fra quelle registrate dalle quattro aree territoriali.

SUD ITALIA – A livello settoriale, al Sud pesa la riduzione di imprese nei settori economici principali che da soli raccolgono il 53,64% delle imprese italiane e che nel Sud la percentuale sale al 61,69% del totale. Si tratta di
– imprese agricole: -2,96% contro la media italiana del -2,58%;
– imprese manifatturiere: -1,73% contro la media italiana del settore pari a -1,54%;
– commercio: -0,71%, valore di poco migliore di quello medio italiano, pari a -0,76%.