Il comparto moto in Italia nel 2009 ha sostanzialmente tenuto. I volumi di vendita registrati sono stati complessivamente in linea rispetto a quelli raggiunti nel 2008 in termini di immatricolazioni oltre i 50 cc (404.767 unità pari al +0,3%).

La performances del settore sono il risultato anche dei provvedimenti statali che, nell’ultimo bimestre del 2009 hanno spinto al rialzo le vendite del settore. Complessivamente le 2 ruote (conquatini + moto i cilindrata superiore ai 50 cc.) vendute sono state pari a 504.528 unità, il 4,2% in meno rispetto al 2008. Questo esito negativo va letto in un’ottica di crisi generalizzata dei consumi e, dunque, non può essere completamente disprezzato.

Il comparto sembra aver retto, sostenuto anche dai provvidenziali incentivi statali: i primi 2 mesi del 2009 sono stati disastrosi (-37% e -35% rispetto agli stessi mesi del 2008). A marzo si è registrato qualche timido segnale di ripresa, mentre a giugno la domanda ha iniziato a salire fino al boom verificatosi nell’ultimo bimestre, che ha consentito di riallineare le unità complessivamente vendute rispetto all’anno precedente.

“Risulta evidente – spiega Corrado Capelli Presidente Confidustria Ancmache senza le misure di sostegno alla domanda, il mercato sarebbe stato in forte sofferenza”.

Per l’anno in corso si segnala la necessità di spingere gli acquisti, per cercare di slegarli dagli incentivi statali. I portafogli vuoti stanno progressivamente scoraggiando gli italiani all’utilizzo di un mezzo a due ruote: le case produttrici dovranno lanciare proposte ed idee nuove in grado di incuriosire i potenziali acquirenti, con soluzioni che siano anche sostenibili nel tempo dal punto di vista della gestione del veicolo, non solo del prezzo di acquisto.