Oltre 1 miliardo di cybernauti raggiunti nel 2005 secondo le stime "Computer Industry Almanach" (Cia), società di ricerca americana che opera nel settore informatico con ritmi di crescita straordinari destinati a continuare. E’ così che la rete, si è imposta e ha scalzato i media tradizionali, inglobandoli forse presto tutti in sé grazie alla tendenza all'integrazione tra media in atto.

Una rivoluzione, dunque. Probabilmente la più importante registrata nell’ultimo cinquantennio. E che è entrata nella vita di ognuno di noi in maniera diversa: come ambiente di lavoro, luogo di intrattenimento, o come spazio infinito di ricerca e raccolta di informazioni. Un media che ha scardinato in poco tempo i tradizionali sistemi di comunicazione, che ha destrutturato il linguaggio e ha dato vita a nuovi codici comunicativi popolati di emoticons, parole tronche, frasi brevi e dirette, ecc.

Ma chi comanda e decide le sorti della rete? Il potere di rimodellare e incidere in maniera sostanziale sulla rete appartiene a uomini, di ogni età ed estrazione che hanno saputo sfruttare delle idee geniali e rivoluzionarie negli effetti.

Secondo Pcworld.com, uno dei più importanti magazine on line della rete, in testa nella classifica dei 50 uomini più potenti della rete vi sono tre persone: Eric Schmidt, Larry Page e Sergey Brin, presidenti esecutivi di Google. Un primato quasi scontato "quando gestisci il motore di ricerca più trafficato di internet – commentano i giornalisti di Pc World – Adesso, dopo aver conquistato il mercato della pubblicità on line e avere acquisito youtube, si preparano a completare il dominio del web".

Al secondo posto, in maniera altrettanto scontata, si trova Steve Jobs, carismatico Ceo dell'Apple. "Dopo che il suo appello per l'abolizione dei Drm ha fatto il giro del mondo, non si può certo ignorare il suo potere di influenza sul web. Jobs ha reso popolari i download legali di musica e di film, e si appresta, con l'iPhone, a far arrivare internet nelle tasche della gente".

Seguono Bram Cohen, creatore di BitTorrent, e Mike Morhaime, presidente della Blizzard Entertainment, che ha portato sulla rete a giocare a World of Worldcraft più gente di quanta ne abiti in Irlanda.

Al quinto posto Jimmy Wales l'inventore di Wikipedia, la nuova Enciclopedia Britannica della rete, strumento che dal 2004, solo negli Stati Uniti, è stata citata come fonte in più di 100 processi, tanto per capirne l’importanza.

Trovano spazio nella top 50 anche Craig Newmark (VII posto), il fondatore del sito Craiglist, che per primo mostrò le potenzialità pubblicitarie di internet. Decima posizione per Chad Hurley e Steve Chen, i fondatori di YouTube, mentre Niklas Zennstrom e Janus Friis, gli inventori di Kazaa e di Skype, il servizio telefonico VoIP, sono al quindicesimo posto. Tre posizioni più indietro Jon Lech Johansen, meglio noto come DVD-Jon, primo europeo della classifica e hacker diventato famoso per essere riuscito a decrittare il film in dvd. Un'attività non proprio legale, ma internet è fatta anche di questo.

Subito dopo Jerry Yang e David Filo, presidenti e fondatori di Yahoo. Il fondatore di Amazon, il più grande negozio on-line, è ventiquattresimo. Al quarantesimo posto troviamo Mike Shroepfer, il vicepresidente di Mozilla, il browser che ha messo in discussione il monopolio di Internet Explorer. Non figura affatto, a gran sorpresa, invece, Bill Gates.