Relativamente poche sono le sorprese sul rapporto degli italiani con i media: dai più tradizionali (tv e radio) a quelli di più recente introduzione (cellulare e internet).

LA TELEVISIONE – L’Europa vive un periodo di transizione dalla tv tradizionale verso le tecnologie digitali. In Italia la dipendenza dal modello televisivo tradizionale (analogico terrestre) è ancora molto radicata. Il 72% degli italiani vede unicamente programmi della televisione tradizionale, a fronte del 65% della Spagna e della Francia, del 50% della Germania e del 31% della Gran Bretagna. Una specificità tutta italiana – emersa nello studio Censis sulle “diete mediatiche” degli europei – riguarda l’uso dei cellulari che in Italia sono diffusi quanto la tv.

LA RADIO – La radio e i quotidiani hanno un grande pubblico in Europa (60-80% della popolazione). In Gran Bretagna, ad esempio, il pubblico della tv tradizionale è superiore a quello italiano (95% contro 94%), però la radio è all’80% (in Italia è al 63%), i quotidiani al 78% (in italia al 59%), i libri al 75% (in Italia al 55%) e internet al 61% (contro il 38% italiano).

I LIBRI – Anche nella lettura l’Italia resta fanalino di coda: se i lettori sono in Gran Bretagna e Germania circa i tre quarti della popolazione; in Francia e Spagna si attestano intorno ai due terzi. In coda l'Italia dove solo il 50% ha dichiarato di aver letto almeno un libro nell’ultimo anno.

INTERNET – Nel nord Europa internet è un vero mass media. Il 61% dei britannici che usa internet rende quasi vano il nostro apprezzamento per il fatto che, finalmente, il numero degli utenti italiani di internet ha raggiunto il 38% della popolazione. Viaggiamo a velocità differenti, e non solo nel campo della comunicazione digitale. In Italia, sebbene negli ultimi anni, abbiamo conosciuto un notevole incremento della capacità di accostarsi a un maggior numero di media per assolvere ai nostri bisogni informativi e comunicativi, non possiamo ancora competere con i grandi paesi europei.