Con il termine “start up” si identifica la fase iniziale di un’attività d’impresa (anche individuale) o di lavoro autonomo. Sono delle nuove realtà imprenditoriali che si affacciano sul mercato, e il cui avvio va valutato nei minimi dettagli, per non rischiare di incagliarsi e veder sfumare il proprio progetto lavorativo.

Le Start Up dal punto di Vista Finanziario 

Tra i tanti aspetti da prendere in considerazione, quando ci si vuole mettere in proprio, vi è quello finanziario.

E’ indispensabile predisporre un budget previsionale ancor prima di definire la forma giuridica con la quale si intende operare. Il Business Plan ha l’obiettivo di definire le risorse finanziarie necessarie per far fronte all’avvio proficuo di una nuova attività.

Dopo aver definito la liquidità necessaria, si deve pensare alle fonti dalle quali attingere. Le prime domande chiave sono. Quanto capitale proprio si è disposti a investire? Quanti e quali finanziamenti a fondo perduto (regionali, statali ed europei) possono aiutare finanziariamente la nuova impresa? Quali prestiti possono essere contratti, rivolgendosi a banche o a società finanziarie?

Rispetto a quest’ultimo delicato aspetto, per valutare con cognizione di causa le varie offerte di credito presenti sul mercato, ci si può rivolgere a strumenti come quello presente su sito di hellobank.it, dove online si può calcolare il tasso del prestito personale ed effettuare delle simulazioni per conoscerne la tipologia più adatta alle proprie esigenze, e si può anche trovare una gamma di prodotti già ideati ad hoc per il finanziamento di una nuova attività d’impresa o di lavoro autonomo.

Per gli aspetti Strategici, di Marketing ed operativi vi consiglioamo questo articolo presente su SPAZIOIMPRESA (https://www.spazioimpresa.biz/e-development-e-gli-start-up-dei-siti-ecommerce/)

La Forma giuridica da scegliere per una Start Up 

Come scegliere la forma con cui operare e il regime fiscale più adatto alla stessa

Vi sono attività che, per loro natura, devono comprendere più figure professionali come, ad esempio, la commercializzazione di prodotti che richiedono collaudi e installazioni, ove è necessario avere nell’organico dell’attività anche un tecnico abilitato a rilasciare certificati specifici. In altri casi, la scelta della forma giuridica dipende da molti fattori. Si tenga presente che, in caso di lavoro autonomo, impresa individuale e società di persone, vi è un ampliamento della responsabilità che ricade in capo al professionista, imprenditore o socio; questo, invece, non avviene se si sceglie la forma della società di capitali. Oggi, si possono costituire “Srl semplificate ” con un capitale sociale minimo (da 1 euro a 10. 000 euro) e senza la necessità dell’intervento notarile. Un altro aspetto da considerare è quello fiscale.

Dal 1° gennaio 2015 entrerà in vigore il “nuovo regime dei minimi”, che prevede agevolazioni tributarie, contributive e contabili per le nuove iniziative d’impresa e di lavoro autonomo, con applicazione di un’imposta sostitutiva del 26%, esenzione dall’IVA e dall’applicazione degli studi di settore; questo, a patto che i ricavi annui conseguiti rientrino entro determinate soglie, fissate dalla normativa in materia.