Selezionare il canale e le modalità di distribuzione di un prodotto/servizio assicura il successo in termini di vendita. La distribuzione si presenta oggi un universo variegato e complesso caratterizzato da vari format in concorrenza tra loro: grande magazzino, supermercato, ipermercato, discount, cash and carry.

Oggi la grande distribuzione in Italia sta cambiando, complice la contrazione dei consumi e la recessione in atto: da qualche mese a questa parte, il valore delle vendite è in negativo, con cali più elevati nel Nord Est e nel Nord Ovest.

Pochi i protagonisti della gdo: Coop (share del 17,7%), Carrefour (9,9%) e Rinascente (9,5%) detengono la maggiore quota di mercato dei prodotti di largo consumo confezionato. Seguono, distaccati di qualche punto Percentuale, Conad, Esselunga e Selex.

Cresce la propensione delle famiglie a recarsi negli hard discount e all’acquisto di prodotti generalmente non di marca con un spesa media di 23,6 euro e un risparmio del 20% rispetto agli ipermercati. “Meglio un prodotto superscontato che uno di marca”!

Cambiano, dunque, anche le quote di mercato per ogni singolo format:
– discount (sia hard che soft): 8%
– supermercato: 49,9 %
– ipermercati: 13,9 %
Non mancano preoccupazioni circa il destino degli ipermercati: questo il segmento distributivo oggi più penalizzato, che sta investendo massicciamente in prodotti a marchio proprio (private label, la cui quota di mercato è salita dall’11% al 13% nel solo 2003) e in programmi di fidelizzazione clienti (le famose tessere a punti cartacee o più spesso magnetiche).

E le grandi marche? Non restano certo a guardare. Le ultime rilevazioni Ac Nielsen, infatti, mostrano che anche le grandi firme stanno pian piano entrando nel mondo del discount e, tra queste, anche Ferrero, Nestlé, Barilla, Procter&Gamble, Coca Cola, segno che anche gli strateghi del marketing hanno capito le potenzialità tutte da esplorare di questo segmento in ascesa.