Mentre alcuni provvedimenti governativi, in discussione negli ultimi tempi, hanno riproposto all’attenzione dei media l’importanza della difesa del patrimonio nazionale a fini turistici e non solo, per il secondo anno consecutivo, il World Economic Forum (fonte: The Travel & Tourism Report 2009) ha bocciato il turismo italiano.

Particolarmente grave risulta la capacità competitiva del comparto turistico italiano: secondo il World Economic Forum (WEF), infatti, l’effetto combinato della crisi strutturale e delle difficoltà congiunturali fa precipitare il turismo italiano al 28° posto a livello mondiale e al 21° posto su scala europea.

Al vertice della classifica stilata dal WEF colloca la Svizzera (che riconferma il suo primato), seguita da Austria e Germania. Nella top ten sono presenti anche i paesi diretti concorrenti dell’Italia, come Spagna e Francia (in ascesa dal decimo posto del 2008), oltre a Canada, Svezia, Usa, Australia e Singapore.

Il nostro Paese è preceduto in classifica anche dal Portogallo, dalla Grecia e dal Belgio, diventando il fanalino di coda nell’Europa a 15.

Si tratta di una vera e propria beffa: l’Italia è prima al mondo per il numero di siti inclusi nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco, possiede un patrimonio culturale e naturale unico al mondo. Eppure il comparto turistico non riesce a trarre adeguati benefici in termini di flussi turistici ed economici. A penalizzare il turismo italiano sono, secondo l’analisi condotta dal WEF:
– La scarsa competitività dei prezzi (posizione n. 124)
– La bassa sostenibilità dello sviluppo dell’industria turistica (113)

– La percezione che il Governo non attribuisca al Turismo un ruolo prioritario (107esimo posto), nonostante sia uno dei settori-chiave per l'economia
– La dimensione politica e le farraginose normative, a causa delle sue pesanti restrizioni alla proprietà privata straniera (106 esimo posto) e delle norme sugli investimenti diretti esteri (122esimo)
– Le preoccupazioni circa la sicurezza (82esimo posto).

Questi fattori fanno sì che l’Italia sia scavalcata in classifica da Paesi, europei e non, che sono stati in grado di promuovere politiche a sostegno dello sviluppo turistico, che vantano infrastrutture di primo ordine in materia turistica e dei trasporti, che preservano le risorse naturali e culturali.

L’Italia, inoltre, non riesce a valorizzare alcune importanti eccellenze:
– infrastrutture turistiche (terza in classifica)
– livello di salute e l'igiene del paese (27esima)
– infrastrutture di trasporto aereo (27esima).