Il mercato è ormai globale, abbastanza impietoso con le piccole imprese, che non riescono a reggere la pressione competitiva imposta da quelle più grandi. Sembra così tramontare il modello del “piccolo e bello”.

La struttura imprenditoriale dei distretti specializzati caratterizzati dalla presenza di tantissime piccole imprese sta lentamente tramontando. Quel modello che in passato ci è valso tanti riconoscimenti, oggi non sembra essere adeguato.

Imprese: essere piccole premia ancora?

Il Governo spinge per favorire la nascita di fusioni e crescita dimensionale delle imprese. Perché quando un’azienda è piccola soffre di più nell’economia globale. I motivi? Manifesta situazioni finanziarie più complicate e si trova più esposta alla stretta creditizia.

Questo spiega il perché tantissime aziende, pur vantano alle proprie spalle una lunga tradizione e specializzazione, oggi sono in affanno. E lamentano gli scarsi interventi del Governo in loro favore.

Le PMI ritengono i provvedimenti governativi insufficienti ed atti a favorire principalmente le imprese più grandi. “Basti pensare al mondo degli appalti dove le grandi imprese, di fatto, sono le uniche a potervi accedere a causa della complessità delle procedure, dell’eccessiva dimensione dei lotti e della possibilità di far fronte ad eventuali ricorsi” lamentano alla CNA. E prosegono: “il Governo ha giocato in difesa concedendo la cassa integrazione in deroga, la moratoria sui debiti delle imprese e cercando di agevolare l’accesso al credito, ma molte promesse e i buoni propositi sono rimasti lettera morta.”

In sostanza l’accusa principale riguarda la tipologia di provvedimenti adottati: secondo la Cna questi hanno tenuto poco in considerazione la specificità delle imprese italiane. E concludono “in mancanza di scelte che tengono conto del tessuto industriale del Paese, che è fatto soprattutto di piccole e piccolissime imprese, sarà impossibile tornare ai livelli di sviluppo pre crisi”.

Le piccole imprese in Italia sono tante ed avrebbero bisogno di incentivi e sostegno alla competivitità, soprattutto in termini di innovazione tecnologica, internazionalizzazione e, soprattutto, ricerca.