Incoraggianti prospettive di affermazione per l’export italiano giungono dall’annuale “Summit Made in Italy” organizzato dal Sole 24 Ore: l’intervallo temporale 2007-2011 è iniziato sotto ottimi auspici per la presenza dei nostri prodotti all’estero cresciuti a un tasso medio di crescita annuo pari al 7,4%, rispetto al 4% preventivato.

Ciò significa che, in un periodo congiunturale sicuramente difficile, le imprese italiane che coraggiosamente non sono arretrate nei confini nazionali o che, addirittura, si sono affacciate per la prima volta in una dimensione transfrontaliera, hanno dato prova di sapersi far apprezzare per qualità, competenza e indiscusso valore dell’offerta.

A prescindere dal comparto di appartenenza, la tendenza in atto vede Asia e America Latina come aree geografiche di maggiore interesse per i nostri prodotti. Come era logico attendersi, dopo l’onda lunga delle olimpiadi recentemente conclusesi, la Cina detiene il primato in termini di previsioni di domanda (12,7%). I beni di investimento si impongono, seppur di poco, su quelli intermedi (9,2% rispetto all’8,1%).

Fra i comparti, quello dei mezzi di trasporto è sicuramente quello più dinamico (+10,2%); rilanciato, in particolare, dalla ripresa del settore automobilistico. Un dato di sicuro interesse è che ben il 51% delle imprese che hanno investito nell’export hanno fatto registrare un consolidamento delle posizioni nello stesso mercato nazionale. Rispetto a un tempo, l’export italiano è caratterizzato da azioni molto più strutturate, con il coinvolgimento di figure specializzate e investimenti più corposi. Tuttavia, va riscontrata la tendenza a concentrare tali azioni verso paesi a rischio medio basso, con opportunità inferiori rispetto ad altri. A tal riguardo, va menzionato l’avvento di una semplificazione delle procedure e, conseguentemente, un migliore monitoraggio del rischio.

Il processo dell’export può essere semplificato in tre fasi principali (BUY > SHIP > PAY), ciascuna delle quali comporta la redazione di un’ingombrante mole di documentazione (documenti commerciali, di trasporto, sui materiali impiegati, certificati di origine, ecc.) ora sintetizzata nella procedura “Single Window Concept”: un trattamento standardizzato, unico e informatizzato che prevede una notevole semplificazione delle incombenze relative alle transazioni internazionali. Ciò consentirà di agevolare non solo le azioni B2B, ma anche le azioni B2G (Business2Governement) e G2G (Governement2Government). Entro il 2010 si avrà la completa integrazione elettronica dei sistemi doganali di tutti gli stati membri e la sostituzione della modulistica su carta con quella in digitale.

Sul fronte Internazionalizzazione, MADE (www.made.eu) ha recentemente elaborato un servizio rivolto a fornire un concreto supporto alle realtà imprenditoriali che intendono affacciarsi in un contesto transnazionale. In particolare MADE è in grado di condurre un’accurata analisi della società e della sua offerta, individuare i paesi target di volta in volta più congeniali, proporre materiali di comunicazione in lingua, elaborare ed avviare un piano azioni nel rispetto del timing pattuito, nonché effettuare un report periodico sullo stato avanzamento lavori.

Per maggiori informazioni contattare: Luigi Delfino – Partner Made – 080.4059715