A dicembre 2006 sono state immatricolate 139.172 autovetture con un calo del 2,55% rispetto allo stesso mese del 2005. Si tratta di una lieve contrazione, dovuta principalmente al rinvio della decisione di acquisto da parte dei potenziali acquirenti determinato dalle incertezze sui nuovi incentivi alla rottamazione. Ma questo calo non ha messo in discussione la ripresa del mercato automobilistico italiano che si è registrata nel 2006. Una ripresa che, come ha evidenziato l’Istat, ha riguardato l’intera economia italiana, trainata proprio dalla vendita di autovetture nel mercato nazionale e soprattutto estero.

A dicembre 2006 su base annua la performance migliore tra i comparti italiani è stata realizzata proprio dall'automobilistico: +13,5% del fatturato, +18,9% degli ordinativi, +3,74% delle immatricolazioni di autovetture che hanno toccato quota 2.321.099.

A decretare il successo del comparto automobilistico in Italia nel 2006 sono stati principalmente 3 fattori:
1. i brand nazionali hanno registrato una variazione positiva del 14% sui volumi del 2005;
2. si è verificata una congiuntura economica favorevole, come indicano alcuni indicatori economici: l’abbattimento del fabbisogno pubblico degli ultimi mesi (circa il 40%), la crescita delle esportazioni, la ripresa degli ordinativi, ecc.;
3. gli automobilisti italiani sono sempre più amanti delle quattro ruote, una passione che non cala negli anni, nonostante cresca l’interesse per le problematiche ambientali. Cresce l'utilizzo da parte di giovani e donne comprese.

Al di là del successo registrato nel 2006, il mercato automobilistico ha raggiunto performances di vendita ancora più interessanti se confrontate con gli altri paesi europei. Il mercato italiano si è mantenuto nell’ultimo decennio su alti livelli di immatricolazioni (visualizza il grafico dell'andamento delle immatricolazioni) nonostante tassi di sviluppo dell’economia decisamente modesti e addirittura con una sostanziale stagnazione negli ultimi anni. Un risultato importante raggiunto grazie a:
1. Gli incentivi alla rottamazione (1997-1998 e 2002-2003)
2. La crescita della domanda di sostituzione, stimolata dalla messa al bando della benzina con piombo e dai forti rincari dei carburanti che hanno indotto molti automobilisti ad orientarsi sul diesel o ad acquistare una nuova auto a benzina con consumi più contenuti
3. Le penalizzazioni sulle auto più inquinanti, dettate da provvedimenti sul traffico delle amministrazioni locali, hanno incentivato la sostituzione dei vecchi autoveicoli.
4. Le politiche delle case automobilistiche che hanno stimolato gli acquisti con sconti e promozioni e hanno coperto i vuoti di domanda con immissioni di chilometri zero che hanno contribuito a mantenere la domanda su livelli elevati.
5. Il crescente ricorso al credito al consumo che ha consentito alle vendite delle auto di mantenersi elevate nonostante la debolezza dell’economia.

LE PREVISIONI PER IL 2007 – Gli addetti ai lavori sono fiduciosi. Anche quest’anno si dovrebbe chiudere per il comparto automobilistico con dati di vendita e fatturato positivi, anche grazie alla crescita di fiducia dei consumatori (fonte:Isae). Se anche nell'ultimo trimestre del 2007 non dovesse verificarsi una forte crescita, gli acquisti di auto dovrebbero continuare comunque a salire grazie al credito al consumo, che dovrebbe mantenersi ai livelli attuali.
Salvatore Pistola, Presidente dell’Associazione che rappresenta i Costruttori esteri operanti in Italia, sulla base dei dati di settembre rivela che “sulla base dell’andamento del mercato degli ultimi mesi e la conferma di settembre, possiamo prevedere una chiusura di anno (il 2007) con 2.480.000 immatricolazioni”. “Il favorevole sviluppo della domanda – aggiunge il Presidente dell’UNRAEnon é solo dovuto all’eliminazione di un gran numero di auto vecchie ed inquinanti e alla conseguente erogazione di incentivi per l’acquisto di auto nuove, ma anche alla crescente importanza ed al successo che i nuovi prodotti, frutto dell’impegno incessante dei Costruttori, stanno ottenendo sul mercato”.
Considerato che gli elementi di sostegno della domanda che hanno operato negli ultimi anni dovrebbero continuare ad essere attivi anche nel 2007, sarebbe più che lecito attendersi per il prossimo anno un volume di vendite sostanzialmente allineato con quello del 2006.