Con il trattato di Lisbona, l’Unione Europea ha inteso incentivare la formazione negli stati membri, ritenuta un fattore strategico per la crescita dell’occupazione. Gli obiettivi fissati prevedono che entro il 2010 il livello medio di occupazione della popolazione europea salga al 70%.

Questa crescita, secondo gli obiettivi programmatici, dovrebbe avvenire di pari passo con l'aumento dell'occupazione dei lavoratori anziani (sostenendo con la formazione una loro maggiore qualificazione) e delle donne. Il sistema di istruzione e formazione italiano risulta ancora lontana dai target di Lisbona. Basti pensare che solo il 51% della popolazione italiana possiede un titolo di studio post-obbligo, contro il 70% della media europea (Rapporto Isfol 2007). Ma nonostante i ritardi rispetto alle linee guida europee, tuttavia nel nostro Paese sta crescendo il numero di persone che, a vario titolo, frequenta un corso di formazione.

La situazione a livello territoriale è piuttosto disomogenea e vede primeggiare le regioni del Nord Italia.

Tra i nodi cruciali per il comparto vi è certamente la qualità della formazione erogata e la definizione di standard di valutazione dei corsi.