Bisogna ribaltare l’assunto “furbo è bello”.

La classe imprenditoriale, in particolare quella italiana, ha considerato per troppo tempo la furbizia un valore sul quale costruire il proprio successo, coinvolgendo tutti gli attori della catena del valore.

Era quindi facile imbattersi in aziende che facevano della “scaltrezza” il principale vantaggio competitivo aziendale che si concretizzava in una serie di comportamenti eticamente scorretti verso:
– i dipendenti spesso sfruttati e sottopagati;
– i fornitori sui quali far valere il proprio potere contrattuale;
– i clienti considerati delle vere e proprie “mucche da mungere”.

Oggi la complessità del contesto competitivo rende COMPETENZA, CORRETTEZZA, CREDIBILITA’ E FIDUCIA DEI CLIENTI sempre più rilevanti per la sopravvivenza di un’azienda sul mercato.