Negli ultimi 15 anni è cresciuta molto l’importanza del benessere psico-fisico. Una tendenza che si riflette già da tempo anche sull’organizzazione delle strutture ricettive ormai sempre più pronte ad investire in servizi wellness destinati ad i propri clienti e diventati anche una leva per innalzare l’appealing della propria offerta. Le strutture ricettive inseriscono la voce “spazi del benessere” in cima ai capitoli del bilancio aziendale: centri termali, beauty farm, massaggi e yoga spopolano tra casalinghe e manager.

Secondo i dati dell'Associazione italiana Centri Benessere, includendo tutte le aziende attive nella cura del corpo, in Italia si contano
– fino a 22 mila imprese
– 20 milioni di clienti,
– 182 mila addetti ai lavori
– 10 miliardi di fatturato

– un giro di affari aumentato, solo negli ultimi cinque anni, del 10%.

I CONSUMI LEGATI AL BENESSERE – secondo il Censis, sono espressione di una nuova visione della salute intesa come attenzione allo stato di serenità individuale, in contrasto con lo stress quotidiano. Un’indagine Federterme ha rivelato che l'84% degli italiani ritiene che queste strutture abbiano una funzione curativa importante, mentre il 61% prevede di dedicare parte del proprio tempo libero alla cura del corpo presso un centro termale. Maria Beatrice Toro, psicoterapeuta cognitiva, nasce dal bisogno di sopperire ad altre mancanze. Nella nostra società «che non dà alcun punto fermo né nel lavoro né nella famiglia, il rapporto con il nostro corpo è rimasta una delle poche certezze. Sentiamo il bisogno di lasciarci andare e lo facciamo nelle beauty farm, così come quando mandiamo uno sms con il cellulare o chattiamo lo facciamo per sentirci meno soli».
Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione de La Sapienza, spiega che si tratta di un'abitudine che «nasce dalla reazione al caos metropolitano, dal bisogno di pacchetti di silenzio, dalla necessità di non avere solo media intorno. Il fenomeno non è necessariamente negativo e trae origine anche dall'impoverimento delle relazioni sociali, per cui si riesce a relazionarsi con il prossimo solo se si stabilizza il rapporto con se stessi». E questa attenzione non è destinata a tramontare.

LE STRUTTURE – gli alberghi stanno provando ad adeguare le proprie strutture a questa domanda crescente. Oltre ai consueti servizi di ricezione, molte strutture alberghiere offrono spazi attrezzati con saune, lettini e ambienti riservati ai clienti disposti a pagare di più per godere di questi privilegi anche, e soprattutto, durante la vacanza. "Dal 1999 ad oggi – racconta Massimo Coin, consulente per 8 female bodybuilders before and after taking la progettazione di centri benessere – si è passati dal benessere all'interno di alberghi turistici, fatto con lampade, fitness e estetiste, alla realizzazione di quella che viene chiamata area umida: sauna, bagno a vapore, idromassaggio. I parametri di realizzazione di una struttura deputata allo star bene cambiano in base alla sua natura: saranno diversi se si tratta di un centro fitness, di un albergo o di una Spa". All’aumento della domanda però corrisponde una crisi di permanenza. Mentre aumentano gli arrivi, infatti, si riduce il tempo di permanenza con una concentrazione maggiore tra il giovedì e la domenica".

GLI AMBIENTI – in questo scenario, grande importanza viene attribuita allo spazio dedicato al wellness. «Se prima le saune erano 2 metri per 3, oggi si arriva anche a 5 per 5. Analoga trasformazione hanno subito le vasche idromassaggio, che adesso vengono commissionate solo se in grado di ospitare almeno 13 persone. Si era tentata la divisione tra area maschile e femminile, per ottenere con lo stesso servizio un doppio introito, ma la differenziazione non ha riscosso successo tra la clientela». Ad accrescere il senso di accoglienza degli ambienti riservati al relax è la scelta di spazi molto luminosi e di colori morbidi, principalmente tinte pastello, che non stancano mai e rilassano molto.

IL TARGET – il cliente è giovane e italiano, spende di più ma vuole raggiungere il benessere il prima possibile. Ha varcato la soglia dei 30 anni e proviene dai grandi centri urbani, sperando di staccare dal caos quotidiano. Quasi mai acquista soggiorni curativi di 12 giorni (in genere prenota pacchetti da 4 giorni) e non è fedele, perché ama visitare sempre luoghi nuovi, costringendo gli operatori ad investire budget sempre più consistenti in pubblicità. E’ cambiato, rispetto al passato, anche il concetto di vacanza. I clienti non si fermano più solo per un pernottamento e la successiva colazione, ma si trattengono anche oltre l'orario mattutino per usufruire di saune, massaggi e centro benessere. Questo significa che il pernottamento si tramuta in molti casi in un'altra giornata trascorsa in albergo con buona soddisfazione degli albergatori.

I SERVIZI – i più amati e gettonati sono i massaggi, dai defaticanti all'ayurvedico, dai 50 agli 80 euro, che soddisfano la voglia di estraniarsi dalla realtà e di sentirsi coccolati.

LA SPESA MEDIA – oscilla tra 500 e 700 euro, a seconda della destinazione. Gi appassionati del wellness prediligono la montagna, soprattutto Trentino Alto Adige e Austria. I servizi più gettonati sono quelli più costosi e che danno anche la garanzia di maggiore affidabilità. Ma nonostante l’aumento dell’offerta i costi continuano a rimanere alti e il consumatore deve accontentarsi di meno soggiorni e di tempi più limitati (si passa sempre più dai soggiorni settimanali ai pacchetti vacanza da 4 giorni nei centri benessere). In genere chi può sostenere costi elevati trascorre una settimana in una Spa esclusiva, mentre chi deve contenere le spese usufruisce di un pacchetto omaggio di un giorno comprensivo di massaggi, fanghi e cure termali. Al primato termale, però, corrisponde un'alta percentuale di strutture tradizionali che hanno difficoltà a adeguarsi.

I COMPETITORS – la concorrenza negli ultimi 5-6 anni si è moltiplicata. «Partiti venti anni fa come servizio aggiuntivo del momento dopo-sci, le offerte wellness si stanno affermando come prodotti singoli, tanto che ne sono piene anche le località marittime come la riviera romagnola». Il mercato dello star bene in chiave moderna diventa sempre più redditizio. Federlombardia ha persino pensato di inserire servizi wellness negli alberghi business, unendo l'utile al dilettevole.