La nascita di una nuova cultura d’impresa è spesso menzionata tra i fattori strategici per la crescita e lo sviluppo del “SISTEMA ITALIA”.

Non esiste però una definizione univoca di “cultura d’impresa” e, soprattutto, non esiste un modello di riferimento di cultura d’impresa che possa essere ritenuto sempre valido ed applicabile in ogni contesto ed attività imprenditoriale.

Ogni singolo settore produttivo e persino ogni azienda richiede l’elaborazione di un proprio modello di cultura d’impresa, un modello unico ed irripetibile, in cui si sintetizzi e si identifichi tutta la struttura imprenditoriale.

La creazione di una cultura d’impresa in passato era spesso affidata all’imprenditore, a colui che solitamente fondava una nuova attività ed era il principale, se non l’unico, riferimento per l’impresa.

Oggi, che molte di quelle aziende hanno vissuto o si apprestano a vivere un passaggio generazionale, il modello culturale non può essere elaborato da un singolo individuo. In uno scenario economico come quello attuale, in cui la globalizzazione apre nuovi scenari e soprattutto interrogativi, molte imprese sono quindi chiamate a rivedere e mettere in discussione i propri modelli imprenditoriali e, soprattutto, a pensarne di nuovi. Quale può essere quindi il segreto per creare una buona cultura imprenditoriale?

Il primo indiscutibile segreto è che ogni impresa elabori un proprio modello, attingendo alla propria storia, al proprio territorio ed dalla propria vocazione e mission. Sarebbe un errore, pensare di replicare un modello utilizzato da un’impresa di successo. La cultura di un’impresa non può essere un modello calato dall’alto o, peggio ancora, standardizzato. Deve essere, come un abito sartoriale, cucito addosso all’impresa. Un abito su misura che tenga conto di una serie di fattori ed elementi che sono strategici nella conduzione di un’impresa e che possiamo provare a riassumere in 6 grandi tipologie:
1. Visione chiara e condivisa del futuro
2. Innovazione, coraggio ed approccio al cambiamento
3. Etica e correttezza
4. Capitale Umane: formazione, competenze e motivazione
5. Comunicazione
6. Leadership, pianificazione e monitoraggio