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Conversion rate: come misurare il successo di un ecommerce

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Cos’è e come si misura la Conversion rate di un Ecommerce Quando un sito ecommerce genera molto traffico è sicuramente a buon punto in termini di indicizzazione sui principali motori di ricerca, Google in primis. Ma quando le vendite stentano a decollare il segnale è chiaro: qualche problema potrebbe esserci ed è opportuna un’analisi di dettaglio.

Di elementi che possono stimolare le vendite ce ne sono diversi: come viene proposto (testo ed immagine) un servizio/prodotto, la veste grafica e funzionale del sito (colori, design, possibilità di ricerche interne guidate), i prezzi applicati. Tanti fattori che sono determinanti in maniera negativa o positiva sul tasso di conversione.

Vediamo alcune possibili cause che impediscono la trasformazione di un utente in cliente e determinano una bassa conversion rate e alcuni consigli per superare queste barriere.

Il processo di acquisto lungo. 

Far perdere tempo agli utenti è uno dei più grandi errori che si possono commettere. I consumatori durante la navigazione in internet sono alla ricerca di gratificazione immediata e facili soluzioni ai loro problemi.

A fronte della compilazione di un modulo che richiede una elevata quantità di informazioni inviterà rapidamente visitatori a consultare un altro sito. Per evitare ciò, bisogna progettare i moduli da compilare in modo che siano i più brevi e piacevoli possibili. Chiedere solo le informazioni essenziali, ricordando che una volta aggiunto un cliente alla customer base sarà possibile raccogliere più dati in seguito.

Velocità di caricamento del sito.

E’ una questione squisitamente tecnica che riveste una grande importanza. Per valutare al meglio questo parametro non basta navigare sul sito. Quello rappresenta il primo step che può dare prime indicazioni. Ma non ci si può limitare a questo perché la velocità di caricamento potrebbe dipendere dal tipo di connessione che si ha a disposizione in quel momento e dalla velocità del proprio pc.

Per valutazioni più oggettive si potrebbe utilizzare Google Analytics. Elementi grafici complessi per un design più appealing tendono a richiedere maggiore tempo per il caricamento, soprattutto per le versioni non aggiornate dei browser. L’unico rimedio in questo caso è eliminare gli elementi che rallentano la velocità di caricamento. Per migliorare la conversion rate il segreto del successo sta anche nella velocità e nella semplicità.

Evitare le scelte di comunicazione “furbe” e poco coerenti.

Un cliente clicca su un link sponsorizzato che promette determinate cose che poi arrivati sulla landing page di destinazione non trovano conferma. Si tratta di una strategia promozionale molto discutibile e che certamente produce scarsi effetti commerciali in termini di Conversion rate.

Tanto traffico e poche vendite: questo è il risultato che si raggiunge quando si costruiscono post o annunci a pagamento che non rispecchiano il sito ecommerce. In tal caso l’utente arriva ma tende ad abbandonare il sito nel giro di pochissimi secondi. Per ovviare a questo problema è necessario essere sinceri quando si vende un prodotto. Parole chiave e testi devono rispecchiare quello che un utente troverà nella pagina di destinazione e in tutto il sito. Le bugie sul web hanno le gambe molto corte.

Landing page poco efficace

Se un sito totalizza molti click, significa che le strategie ed azioni messe in campo per rendere visibile il sito sono buone. L’utente una volta cliccato giunge ad una pagina di atterraggio (vedi articolo sulle regole per una landing page efficace) che deve essere curata in maniera molto attenta. Deve indicare in maniera chiara e sintetica gli step necessari per acquistare.

Se questa non fornisce tutte le informazioni minime indispensabili, allora i visitatori tenderanno ad accedere a più pagine per reperire le informazioni che gi servono. E quando si stancheranno tenderanno ad abbandonare il sito. Per ovviare a questo problema si potrebbe costruire la landing page tenendo in considerazione i contenuti più importanti e cercando di disporli in maniera chiara nelle aree su cui si focalizza maggiormente l’attenzione dell’utente, tenendo conto che gli occhi degli utenti tendono a seguire un percorso ad “F”: elementi importanti (come i pulsanti per l’acquisto) devono occupare posizioni in alto.

Offerta poco chiara

Il sito presente all’utente poche informazioni per altro confusionarie è facile che l’utente abbandoni velocemente il sito internet. Per trattenere il cliente potrebbe essere utile segnalargli offerte limitate nel tempo che devono spingerlo ad un’azione immediata. Se c’è una scadenza è psicologicamente più difficile decidere di lasciarsela scappare!

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