Vino e “made in Italy” sono due concetti oggi strettamente legati. Perché se da un lato il vino prodotto nel nostro Paese tiene alto il nome dell’Italia nel mondo, dall’altro l’Italia rappresenta per il vino di casa nostra una garanzia implicita di qualità.

Il vino made in Italy 

Il vino made in Italy sta attraversando negli ultimi anni una fase molto positiva. Un risultato a cui si è giunti grazie alla notorietà ed alla credibilità di cui gode il “made in Italy” nel mondo ma, soprattutto, al processo di ristrutturazione che dagli anni 80 è stato intrapreso dall’intero comparto. Un processo teso alla valorizzazione della qualità dei vitigni nazionali attraverso la revisione dei modelli produttivi e degli standard qualitativi.

Nonostante, infatti, negli ultimi anni sia aumentata la concorrenza di produttori stranieri in grado di offrire vini di ottima qualità, i prodotti italiani sono molto conosciuti e venduti nel mondo. Le vendite all’estero, infatti, sono cresciute del 13% sulle quantità vendute e del 9% sull’utile.

I dati dell’ICE

Secondo l’Ice i vini più amati dagli stranieri sono i rossi. Cresce l’interesse verso gli spumanti, a conferma che le bollicine prodotte in Italia hanno raggiunto ormai livelli qualitativi notevoli. La quota principale delle esportazioni di vino spetta alle regioni settentrionali (oltre il 70%), mentre restano fanalino di coda le regioni del Sud che si attestano a poco più del 5%.

Il buon andamento delle esportazioni di vino italiano nel mondo è certamente la conferma che il difficile e tenace lavoro svolto dai produttori per l’affermazione del vino italiano è stato efficace e che la qualità è la leva principale su cui puntare per vincere le sfide sui mercati esteri del settore Agro-alimentare.